Anno XXIV - N°3- 5 marzo 2021

L'editoriale
04.03.2021

di 

Claudio Carrer

l 22 marzo deve essere il giorno della fine del lockdown. E chissenefrega dell’evoluzione della pandemia, delle varianti del virus, della terza ondata, delle raccomandazioni degli esperti, dei quasi 10.000 morti negli ultimi 12 mesi e di quelli che verranno. È con tutta evidenza un ragionamento di questa bassezza ad aver spinto l’altro giorno una maggioranza del Consiglio nazionale ad approvare una “dichiarazione urgente” perché il governo acceleri con le riaperture di bar, ristoranti, centri fitness e istituzioni culturali e abolisca immediatamente la regola di 5 persone al massimo negli spazi chiusi. Non è una decisione vincolante per il Consiglio federale ma estremamente pericolosa e irresponsabile, sia per la delicatezza della situazione pandemica sia per il clima d’insofferenza che si respira nel paese.

Articoli

Società
22.03.2021

di 

Francesco Bonsaver

La povertà sta crescendo o no? Parrebbe una domanda retorica dopo un anno di pandemia, ma i dati statistici dell’assistenza sociale ticinesesmentirebbero la crescita. Gli ultimi dati disponibili, il trimestre ottobre-dicembre dello scorso anno, indicano addirittura una leggera diminuzione da inizio anno. Se invece osserviamo il numero di richieste pervenute alle associazioni impegnate nel sostenere economicamente la popolazione in difficoltà, la prospettiva cambia radicalmente.

Il caso
04.03.2021

di 

Claudio Carrer

Non solo metodi dispotici nei confronti dei lavoratori, ma persino un quadro di Mussolini appeso in bella vista nell’ufficio di un dirigente della DPD presso il centro logistico ticinese di Giubiasco. Un quadro che era lì da anni e che mercoledì mattina è stato rimosso per ordine della direzione nazionale della della DPD (Svizzera) Sa, la più grande impresa privata di spedizione del paese, che, in seguito ad un’inchiesta di Unia, è da alcune settimane nell’occhio del ciclone per le scandalose condizioni di lavoro e di sfruttamento a cui sono costretti i circa 800 addetti alla distribuzione.

L'inchiesta
04.03.2021

di 

Claudio Carrer e Mattia Lento

“Siamo gli esperti flessibili dei pacchi”. Alla voce “la nostra missione” si presenta così sul proprio sito internet la DPD Svizzera, la più grande impresa privata di spedizione del paese finita nell’occhio del ciclone per le scandalose condizioni di lavoro e di sfruttamento a cui sono costretti i circa 800 addetti alla distribuzione, oggetto di una denuncia pubblica del sindacato Unia dei giorni scorsi, partita da un’inchiesta che ha coinvolto oltre 200 lavoratrici e lavoratori. Un’inchiesta che ha rivelato una situazione di sistematica violazione del diritto del lavoro e che racconta il perverso “Sistema DPD”, che consente all’azienda di controllare la distribuzione di pacchi sull’intero territorio nazionale senza possedere un solo furgoncino e senza impiegare un solo autista. Ecco come funziona e come i lavoratori si stanno mobilitando grazie a Unia in tutto il paese.

Virus
04.03.2021

di 

Francesco Bonsaver

La relazione contagi-lavoro è destinata a rimanere un buco nero nelle conoscenze scientifiche. In Svizzera, perché negli altri Paesi europei quei dati esistono e sono facilmente consultabili. Dopo mesi di lotta con l’autorità cantonale per entrare in possesso di quei dati, una volta ottenuti, si scopre che così come sono stati raccolti non hanno alcuna utilità scientifica. «I dati ticinesi sono inutilizzabili» commenta Nicola Low, professoressa di epidemiologia all’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Berna e membro della Task Force federale Covid-19.

Italia
04.03.2021

di 

Loris Campetti

Il virus deve fare attenzione, circondato com’è da uomini in armi: à la guerre comme à la guerre. Al posto di Arcuri, rimandato a casa da Draghi come avevano chiesto i due Matteo, è stato nominato commissario straordinario all’emergenza Covid il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, già comandante logistico dell’esercito, degli italiani in Afghanistan e della Nato in Kosovo. L’alpino pluristellato avrà altri militari ai suoi ordini, mentre ai servizi segreti e alla sicurezza arriva l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, a cui si deve l’ennesima promozione di guardie condannate per le violenze contro i civili nel G8 di Genova 2001. L’altra arma imbracciata da Draghi per combattere la pandemia e i suoi effetti devastanti in economia (nel 2020 il Pil è sceso del 7,8%, il rapporto debito/Pil è salito al 156%) è il liberista Francesco Giavazzi, consulente dell’Uomo della Provvidenza. Alla protezione civile, al posto di Borrelli è stato nominato Fabrizio Curcio, cresciuto alla scuola dei vigili del fuoco e di Bertolaso.

Covid Ticino
04.03.2021

di 

Francesco Bonsaver

I dati riguardano 20mila contagiati in Ticino dall’11 maggio 2020 al 15 gennaio 2021.

 

Gli “studenti” sono la categoria cantonale più colpita dei positivi col 22% (4.489). Rapportati al totale degli studenti ticinesi (55.878) corrisponde a otto allievi su cento.

 

Seguono gli attivi nel terziario col 15,3% dei positivi, equivalenti allo 0,1% dei 170mila totali. Una categorizzazione priva di senso, visto le molteplici possibilità di ambiti professionali, dalla vendita al dettaglio all’impiegato d’ufficio, ad esempio.

 

Senza sorprese, il terzo posto è occupato dai “pensionati” col 14,36% dei positivi totali, mentre al quarto posto gli occupati nel secondario col 10% dei positivi (circa 4% dei 50.700 attivi), mentre al quinto posto figura il “personale sanitario” col 9,6% del totale dei positivi.

 

I docenti invece, con un tasso del 2,6% sui positivi (527), equivalente all’8,1% del corpo insegnante, scuole private comprese (6.453).

 

Nell’amministrazione cantonale, i dipendenti colpiti dal virus sono l’1% dei positivi ticinesi, circa il 2,6% del totale dei collaboratori (8.000).

 

Completano la lista le "casalinghe" (1'123, 5,66% dei positivi totali), "disoccupati" (573, 2.89%), "invalidi" (215,1.08%), "Assistenti sociali" (236,1.19%), "Polizia" (166, 0.84%), "Primario" (141, 0.71%), "Esercito" (31, 0.16%), "Agenti di sicurezza" (24, 0.12%). Sono gruppi di cui è impossibile quantificare la proporzione dei contagi sui potenziali totali, vista l'assenza di statistiche affidabili delle suddette categorie.

 

Infine, 1976 positivi sono stati posti nella categoria "non classificabili" (9.96%) e un generico "altri" con 257 positivi (1.29%)

Rubriche

08.03.2021

di 

Anna Biscossa
La mano invisibile
04.03.2021

di 

Silvano Toppi
Eurovisioni
04.03.2021

di 

Roland Erne
Immigrazione & dintorni
04.03.2021

di 

Dino Nardi

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