I dati riguardano 20mila contagiati in Ticino dall’11 maggio 2020 al 15 gennaio 2021. Gli “studenti” sono la categoria cantonale più colpita dei positivi col 22% (4.489). Rapportati al totale degli studenti ticinesi (55.878) corrisponde a otto allievi su cento. Seguono gli attivi nel terziario col 15,3% dei positivi, equivalenti allo 0,1% dei 170mila totali. Una categorizzazione priva di senso, visto le molteplici possibilità di ambiti professionali, dalla vendita al dettaglio all’impiegato d’ufficio, ad esempio. Senza sorprese, il terzo posto è occupato dai “pensionati” col 14,36% dei positivi totali, mentre al quarto posto gli occupati nel secondario col 10% dei positivi (circa 4% dei 50.700 attivi), mentre al quinto posto figura il “personale sanitario” col 9,6% del totale dei positivi. I docenti invece, con un tasso del 2,6% sui positivi (527), equivalente all’8,1% del corpo insegnante, scuole private comprese (6.453). Nell’amministrazione cantonale, i dipendenti colpiti dal virus sono l’1% dei positivi ticinesi, circa il 2,6% del totale dei collaboratori (8.000). Completano la lista le "casalinghe" (1'123, 5,66% dei positivi totali), "disoccupati" (573, 2.89%), "invalidi" (215,1.08%), "Assistenti sociali" (236,1.19%), "Polizia" (166, 0.84%), "Primario" (141, 0.71%), "Esercito" (31, 0.16%), "Agenti di sicurezza" (24, 0.12%). Sono gruppi di cui è impossibile quantificare la proporzione dei contagi sui potenziali totali, vista l'assenza di statistiche affidabili delle suddette categorie. Infine, 1'976 positivi sono stati posti nella categoria "non classificabili" (9.96%) e un generico "altri" con 257 positivi (1.29%) |