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Ora sappiamo, in maniera certa e definitiva, che incendiare una sinagoga prima e un negozio appartenente ad una famiglia ebrea subito dopo non è un gesto antisemita. Ce lo dice, con la benedizione di un ebreo come Sigmund Freud, lo psichiatra di turno: basta avere qualche turba psichica che un atto antisemita diventa un incidente di percorso, ma sì diciamolo, una banale ragazzata. La cosa ci rincuora non poco. E permette di rimettere molti fatti storici nella loro giusta luce. Perché evidentemente bisogna avere profonde turbe psichiche per concepire lo sterminio degli ebrei, per scriverci un libro, per costruire decine di campi di concentramento e in essi eliminare 6 milioni di persone, per scatenare una guerra micidiale a questo solo scopo e mandare così in rovina anche il proprio popolo. Una persona mentalmente a posto cose così non le può concepire, figurarsi metterle in atto. Ora ce lo dice anche la scienza, con la benedizione di Freud: l’Olocausto non fu antisemitismo, fu una ragazzata.
Pubblicato il
03.06.05
Edizione cartacea
Anno VIII numero 22
Rubrica
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