Sono contrari a ogni misura restrittiva e a ogni limitazione della libertà individuale, all’obbligo della mascherina e ai vaccini, alcuni negano addirittura l’esistenza del coronavirus e considerano i morti che questo ha provocato e sta provocando nel mondo un fatto trascurabile. È più o meno questo il profilo degli “scettici” e dei complottisti che da sempre affollano le piattaforme sociali ma che da qualche settimana, anche in Svizzera, portano le loro deliranti tesi pure in piazza, assumendo oltretutto comportamenti sempre più aggressivi, provocatori e irrispettosi delle persone più fragili. Erano solo alcune centinaia i partecipanti alle due manifestazioni che hanno avuto luogo a Zurigo nelle scorse settimane, ma si tratta di un fenomeno da non sottovalutare. Anche perché, nonostante il numero crescente dei contagi in diversi cantoni, l’insofferenza è destinata ad aumentare con il protrarsi della pandemia e con l’allontanarsi del ritorno alla normalità. Una “normalità” che non rivivremo prima della primavera 2022, calcolano i virologi più autorevoli a livello internazionale. |