Alliance Sud sostiene l'iniziativa popolare per una moratoria sull'ingegneria genetica nell'agricoltura svizzera, tema sul quale tutte le cittadine e i cittadini sono chiamati ad esprimersi il prossimo 27 novembre. La sosteniamo per tre ragioni: innanzi tutto perché l'ingegneria genetica nell'agricoltura è strettamente legata alle questioni inerenti allo sviluppo. In secondo luogo perché i contrari all'iniziativa sventolano l'idea che gli Ogm aiutano nella lotta contro la fame nel mondo. Infine perché le organizzazioni contadine in Africa, Asia e America latina, partner di Swissaid, Sacrificio quaresimale, Pane per tutti, Helvetas, Caritas, Aces, sono contrarie all'ingegneria genetica nell'agricoltura. Vorrei ricordare che l'80 per cento della popolazione nei paesi in via di sviluppo più svantaggiati è costituita da famiglie contadine che vivono di agricoltura. Famiglie povere che devono superare tutta una serie di ostacoli: troppa poca terra per sopperire ai loro bisogni e un reddito in caduta libera poiché il prezzo dei loro raccolti è in costante calo sui mercati mondiali. L'importazione di polli provenienti dall'Ue, ad esempio, ha distrutto tutta la catena della produzione autoctona in Africa dell'Ovest e in Messico, mentre l'importazione del mais americano ha provocato il calo dei prezzi del mais indigeno. È chiaro che l'ingegneria genetica non può risolvere i problemi di queste persone. Al contrario, questo aumenta la pressione sui piccoli contadini che poi vendono la loro terra. La protezione dei brevetti impedisce peraltro ai produttori di disporre liberamente delle loro sementi: non possono conservare nulla dei loro raccolti per le prossime semine oppure devono pagare tasse ingenti se lo fanno. Un tale procedimento li rende dipendenti dall'agro-business e li pone davanti a problemi finanziari insolubili poiché le sementi transgeniche sono più care di quelle convenzionali. Il sogno degli Ogm si infrange quindi contro la dura realtà. Una realtà in cui le applicazioni commerciali dell'ingegneria genetica mettono in pericolo la base stessa dell'esistenza delle piccole famiglie contadine. La causa della fame non risiede in una penuria di beni alimentari come si cerca far credere. Dal 1970, la produzione pro capite di cibo è aumentata più fortemente della popolazione. La fame nel mondo ha ben altre ragioni. Non è una questione di quantità ma di ripartizione di terre e di redditi. Per i contadini poveri delle zone rurali i prezzi al ribasso dei loro prodotti sono fatali poiché sinonimo di calo dei redditi. La ricerca sull'ingegneria genetica si focalizza sui bisogni dell'agricoltura industriale e solo in minima parte sulle piante preponderanti per l'agricoltura di questi contadini. Ma che cosa c'entra una moratoria nell'agricoltura svizzera con lo sviluppo? Una moratoria in Svizzera darebbe un segnale positivo ai contadini poveri e ai governi dei paesi in via di sviluppo che lottano contro la pressione che esercitano gli Stati Uniti e le multinazionali di sementi a favore di un'autorizzazione dell'ingegneria genetica. Nel Continente africano solo l'Africa del Sud ha autorizzato la coltivazione di piante transgeniche. In Africa, l'Angola, il Benin, il Mozambico, la Zambia e altri Stati del continente non vogliono creare nuove dipendenze. Essi intendono impedire che le loro piante autoctone vengano contaminate poiché se questo succedesse, il loro vantaggio concorrenziale quali fornitori di prodotti agricoli non transgenici o biologici, sarebbe annullato. In Asia, paesi come la Tailandia o la Corea del Sud mantengono un'agricoltura senza Ogm. Nelle Filippine sempre più province si dichiarano zone libere da Ogm. In Messico, Colombia o in Nicaragua, numerose organizzazioni di piccoli contadini rifiutano l'ingegneria genetica. Gli avversari dell'iniziativa "Stop Ogm, per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche" rimproverano alle organizzazioni di cooperazione internazionale di immischiarsi in votazioni che non avrebbero strettamente nulla a che fare con la loro preoccupazione principale, cioè lo sviluppo. Come dimostrato non è invece così. Le organizzazioni che fanno parte di Alliance Sud constatano con il loro lavoro quotidiano che le applicazioni dell'agro-business non fanno altro che aumentare i problemi dei paesi in via di sviluppo. La supposta battaglia contro la fame nel mondo inneggiata dai contrari alla moratoria – come Economiesuisse – restano parole al vento. * coordinatrice della politica di sviluppo di Alliance Sud

Pubblicato il 

18.11.05

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