anno XXI - N° 18 - 23 novembre 2018

L'editoriale
22.11.2018

di 

Claudio Carrer

Una cassa malati unica, pubblica e finanziata con premi proporzionali al reddito. La proposta non è nuova e il popolo svizzero l’ha già respinta in più occasioni. Ma è in questa direzione che bisogna insistere se si vuole ridare una dimensione sociale all’assicurazione malattia e garantire a tutti l’accesso a cure di qualità, sempre più a rischio con il sistema attuale. Un sistema in contraddizione con il suo stesso scopo, retto dagli interessi privati di assicuratori che speculano e si arricchiscono alle spalle della maggioranza della popolazione. La spesa per i premi, aumentati del 160 per cento dal 1996 a oggi (per una famiglia in media da 173 a 447 franchi!), ha ormai raggiunto livelli insopportabili per i salariati, che anno dopo anno vedono il loro potere d’acquisto erodersi a causa dell’assicurazione malattia.

Articoli

Diritti e Lavoro
22.11.2018

di 

Mattia Lento

Martedì 20 novembre a Berna, Zurigo, Ginevra e in altre città del mondo si è svolta la « giornata della memoria transgender » per ricordare le molte vittime dell’odio transfobico. In occasione di questo evento, abbiamo incontrato Domenica Priore, idraulica zurighese di origine italiana, attivista transgender, lesbica e femminista, nonché militante Unia. Domenica Priore, dopo anni di paure, è riuscita a portare a termine con successo la sua transizione, trovando inaspettatamente appoggio in famiglia e sul luogo di lavoro. Ora è diventata un’instancabile e stimata attivista. Il suo caso purtroppo non è la norma e, come dimostra un recente studio finanziato dall’Uss, la discriminazione delle persone trans è un problema grave in Svizzera.

Lavoro e dignità
22.11.2018

di 

Veronica Galster

Schiena a pezzi, problemi alle mani, alto rischio di infortunio, vita privata inesistente per l’impossibilità di pianificare qualsiasi cosa al di fuori del lavoro e il tutto per un misero salario. C’è da chiedersi se un impiego così non sia meglio perderlo che trovarlo. Fra le testimonianze raccolte, c’è chi in effetti il lavoro l’ha lasciato e chi invece continua a lavorare lì nella speranza che qualcosa cambi.

«Ho lavorato due anni da Hilcona come temporanea tramite Adecco. Ero da poco arrivata nella regione, cercavo un lavoro e mi sono detta: da qualche parte devo pur cominciare, e mi sono ritrovata da Hilcona», ci racconta una ex lavoratrice che preferisce restare anonima

Esteri
22.11.2018

di 

Loris Campetti

Caserma Italia si scatena e dà il peggio di sé. In testa ai protagonisti del turpiloquio c’è rigorosamente Salvini che, grazie alla valanga di odio di classe e di razza e alle volgarità vomitate in nome del popolo, sbaraglia l’M5S che ha perso il 7-8% nei sondaggi e raccoglie consensi salendo dal 17% di marzo al 33%. Ai bambini il gladiatore razzista chiede se si sono rotti le palle, la Fornero la manda affanculo, ai giovani dei centri sociali dà delle zecche, a ogni critico urla me ne frego, insulta l’Ue e la magistratura. Di Maio arranca al seguito senza capire che a vincere è l’originale, e dai microfoni delle tv polemizza con il suo amico-nemico con un “inceneritori una beneamata ceppa”; il lombardo gli risponde “li faremo anche senza ceppa”. In soccorso del leader M5S ulula dal Nicaragua Di Battista contro quelle “puttane” dei giornalisti.

Migrazione & dintorni
22.11.2018

di 

Francesco Bonsaver

Desmond nasce nel continente africano, una terra tanto meravigliosa quanto depredata delle sue materie prime, della cui ricchezza restano solo infime briciole alla popolazione locale. Come molti altri giovani, per sfuggire alla “maledizione” che attanaglia il continente, si avventura nel viaggio della speranza per raggiungere l’Europa. Ma se le materie prime africane viaggiano liberamente verso l’Europa, a gran parte degli africani tocca un viaggio denso di pericoli e incognite. Sarà merito della fortuna o del destino, Desmond riesce nell’impresa, arrivando in Svizzera dove inoltra domanda d’asilo nel 2008.

Rubriche

La mano invisibile
22.11.2018

di 

Silvano Toppi
A briglie sciolte
22.11.2018

di 

Franco Cavalli
Affari nostri
22.11.2018

di 

Serena Tinari
Eurovisioni
22.11.2018

di 

Roland Erne
Spazio Amnesty
22.11.2018

di 

Riccardo Noury
Dolce casa
22.11.2018

di 

Elena Fiscalini

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