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L'editoriale | 27.09.2018 |
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Mentre nel paese cresce l’insofferenza verso le ingiustizie sociali, nel Palazzo continua a regnare l’indifferenza, quasi il disprezzo di fronte alle rivendicazioni della popolazione. Succede così che alle oltre 20.000 persone scese in piazza sabato per reclamare la realizzazione della parità salariale tra uomini e donne e la fine di ogni discriminazione, il parlamento risponde con una presa in giro, con una provocazione. Questa è la “leggina” sulla parità dei sessi partorita dal Consiglio nazionale poche ore dopo l’imponente manifestazione (come se ne vedono poche in Svizzera). Una “leggina” che di fatto continua a demandare al mercato e alla buona volontà dei padroni la realizzazione di un principio che è rimasto sulla carta per 37 anni. Né controlli né sanzioni, ma solo qualche timida misura che dovrebbe favorire un «cambiamento di mentalità» nel paese, ha stabilito la maggioranza di destra, spingendosi addirittura a prevedere una durata limitata a 12 anni delle nuove disposizioni. E già questo la dice lunga sulla reale volontà politica predominante: come si fa del resto a cancellare delle norme ancor prima di applicarle e verificarne l’efficacia? |
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Articoli |
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Palazzo & dintorni | 27.09.2018 |
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Un’avventura partita dieci anni fa, quando i giornalisti del settimanale Der Beobachter Thomas Angeli e Otto Hostettler si chiesero: ma chi sono tutte queste persone che entrano ed escono da Palazzo? All’epoca i “legami di interesse” erano già oggetto di un articolo della Costituzione federale. Eppure c’era solo un registro cartaceo che si poteva su appuntamento consultare. Interessa la trasparenza? Àrmati di carta e penna, trascrivi pure. Da allora molto è cambiato: dal 2011 il sito del Parlamento mette a disposizione le dichiarazioni di attività accessorie in cui la Berna politica sia affaccendata. Aziende, certo, ma anche organizzazioni non governative e sindacati, perché ogni affiliazione si può trasformare in pregiudizio e dice la scienza che ogni tentativo di tenerlo sotto controllo è destinato a fallire. Li chiamano “tunnel cognitivi”: se sono convinto della bontà di un’organizzazione, farò fatica a pensarne male. La faccenda si fa seria se quel soggetto mi fa un favore. È il meccanismo alla base dell’umana consuetudine di scambiare regalie: qualcosa ci spingerà a voler rendere la cortesia. |
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Uguaglianza | 27.09.2018 |
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La manifestazione di Berna del 22 settembre per la parità salariale e contro la discriminazione è stata un grande successo. Accanto alle numerosissime donne, anche di giovanissima età, sono scesi in piazza non pochi uomini. Abbiamo intervistato Nicolas Zogg, esponente di spicco di Männer.ch, unione di organizzazioni svizzere che si occupano di problemi maschili e della paternità, una delle molte sigle che hanno sostenuto la manifestazione nazionale.
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Esteri | 27.09.2018 |
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Se, come si usa dire in Brasile per tirarsi un po’ su, “Deus é brasileiro” forse, secondo il perfido humor britannico dell’Economist, negli ultimi tempi “era in ferie”. È un fatto che il grande Brasile si trova di fronte a una fase drammatica, la più drammatica dalla fine della dittatura militare (1964-1985). Con cui non ha mai fatto i conti.
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Rubriche |
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La mano invisibile | 27.09.2018 |
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A briglie sciolte | 27.09.2018 |
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Diario di classe | 27.09.2018 |
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