“Poi mi dirai se il nome, quel Giusto, è azzeccato”, ci dice un collega quando gli raccontiamo che stiamo per andare a incontrare don Giusto Della Valle. Il prete di Rebbio che ha aperto la sua parrocchia ai migranti, diventando un punto di riferimento per quei disperati, perché tali sono, che arrivano a Como senza un oggi, con uno ieri drammatico e con un domani che chissà. «Ah, mi stavate cercando e perché?» esordisce, ributtando la palla al centro quando una volontaria della sua parrocchia ci presenta. Confessiamo che immaginavamo di trovarci di fronte a un sacerdote rubicondo che, vestito di nero nella sua camicia col colletto rigido, ci avrebbe accolto con un sorriso bonario. Sbagliavamo, niente di tutto ciò che il nostro immaginario più scontato potesse fantasticare. |