Il portaledi critica socialee del lavoro
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Si dovrebbe chiamare “Legge sulla sorveglianza di massa dei cittadini in Svizzera” quella che oggi il nostro Parlamento, sordo agli appelli di autorevoli giuristi, organizzazioni per i diritti umani, associazioni dei consumatori e molti altri soggetti, dovrebbe approvare in sede di votazione finale e su cui verosimilmente si dovrà esprimere anche il popolo, essendo il lancio del referendum cosa decisa.
Una legge, denominata “sul servizio di informazioni” che estende a dismisura (e senza contrapporvi un serio sistema di vigilanza) il potere dei servizi segreti in materia di sorveglianza e di raccolta dei dati e che nel contempo indebolisce la tutela della sfera privata dei cittadini violando massicciamente diritti fondamentali quali la libertà di opinione e la presunzione d’innocenza.
Onorevoli municipali, un momento. Voi sarete pure d’accordo a appaltare la socialità luganese; noi, invece, prima che i nostri consiglieri comunali votino il messaggio, vogliamo capirne di più. Per questo chiediamo una commissione speciale per l’esame del messaggio sulla trasformazione degli Istituti sociali comunali in un ente autonomo. Firmato, da destra a sinistra, i responsabili sezionali dei partiti. Cappelletti (Pc), Galeazzi (Udc), Ghisletta (Ps), Merlo (Verdi), Petralli (Ppd), Viscardi (Plr) e pure Antonella Pan Fassora, della Lega dei ticinesi, hanno sottoscritto una lettera al Municipio di Lugano in cui chiedono un’attenta valutazione «sull’opportunità di demandare la gestione della socialità a soggetti esterni all’amministrazione». Perché? Ovvio: «Preservare un adeguato controllo pubblico su un settore così delicato».
Negli ultimi anni, con il sostegno di diversi parlamentari borghesi, la lobby immobiliare ha rafforzato la propria presenza a Berna. Negli ultimi due anni, diversi deputati si sono distinti per la loro dedizione alla causa. I più attivi sono stati Hans Egloff (Udc), presidente dell’associazione svizzero-tedesca dei proprietari, e Olivier Feller (Plr) che dirige la Federazione romanda dell’immobiliare (Fri) e la Camera immobiliare vodese. Analisi di un fenomeno in cui non mancano i conflitti d’interesse.
Impiegata d’ufficio a 2.000 franchi (lordi) per 40 ore settimanali per 12 mensilità in Ticino. È mai possibile? si chiedono in tanti. Per meglio capire il ragionamento padronale, abbiamo posto alcune domande al gerente ticinese della ditta, Ivano D’Andrea. Molto attivo professionalmente, D'andrea è pure vice-presidente dalla sezione bellinzonese del Partito popolare democratico e fresco presidente della locale sezione Rotary.
La sinistra di Syriza e di Alexis Tsipras hanno fatto infuriare per l’ennesima volta Berlino, Bruxelles e Francoforte. In Grecia non ci saranno governi di grandi alleanze, di unità nazionale o di centrosinistra, con i socialisti corrotti del Pasok o del fido Potami di Theodorakis come partner di governo del maggior nemico di Merkel e dell’austerità in Europa.
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