Il portaledi critica socialee del lavoro
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La squallida propaganda in atto da anni in Ticino contro i lavoratori frontalieri ha ormai contagiato l’intero mondo politico e purtroppo sta producendo, a tutti i livelli, decisioni assurde e deliranti che certo non risolveranno le gravi distorsioni che investono il mercato del lavoro cantonale. Anzi: le acuiranno. L’attualità e una sconcertante segnalazione giuntaci in redazione ci aiutano a radiografare la triste realtà di un paese, i cui veri mali sono la presenza di troppi imprenditori senza scrupoli che approfittano della crisi economica italiana per impiegare manodopera a buon mercato e una classe politica incapace e in parte complice di questo sistema perverso.
La più importante agenzia di lavoro temporaneo a livello planetario e cantonale, Adecco, è sotto inchiesta. Il Ministero pubblico del Canton Ticino ipotizza il reato di falsità in documenti per aver inviato alle autorità contratti indicanti una paga superiore a quanto realmente versato.
Una palla di fuoco che esce da un forno, avvolge tutto nel raggio di almeno 100 metri e ritorna nel forno. Il tutto dura pochi secondi, i feriti sono quattro, svariati i danni materiali. È successo alla Imerys Graphite & Carbon (ex Timcal) di Bodio la scorsa settimana. Area ha incontrato alcuni operai per raccogliere il loro vissuto e discutere di sicurezza sul lavoro.
Escalation nella guerra all’Isil (Stato islamico in Iraq e nel Levante) che ha proclamato il Califfato a cavallo tra Iraq e Siria. All’alba del 23 settembre Obama, appoggiato anche da paesi arabi come l’Arabia Saudita, ha lanciato un attacco a Raqqa, il cuore del Califfato in Siria, con l’uso, per la prima volta, dei caccia più sofisticati F-22 Raptor invisibili ai radar. Un pericoloso azzardo se avvenuto all’insaputa del presidente siriano Assad, ma pare che invece Damasco sia stata informata attraverso l’ambasciatore siriano all’Onu. L’accordo della Siria era la condizione anche per l’assenso della Russia.
Ci siamo. Le urne sono aperte. In gioco questa volta c’è la nostra pelle. Si vota sulla cassa malati unica federale. Abbiamo incontrato Franco Denti, che il sistema lo conosce dall’interno, per farci spiegare le ragioni per cui occorre votare sì.
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