anno XIX, n° 16 - 21 ottobre 2016

La mano invisibile
20.10.2016

di 

Silvano Toppi

Non da sindacalista o da lavoratore impegnato, ma da semplice osservatore “esterno” ci si può chiedere: perché il lavoro non è più forte e spesso perdente? (Per converso, c’è l’altra domanda: perché il capitale è invece sempre più forte e predatore?).
Ci si pone la domanda forse per due ragioni. La prima è che si rileva una difficoltà crescente a far valere i diritti del lavoro (anzi, si tende a scardinarli). La seconda è che se i lavoratori si organizzassero meglio, acquisterebbero più forza. Più potere e forza si ottengono però unendosi.
Capito su un saggio di un noto economista francese (Thierry  Pech), saggio già intrigante nel titolo (traduco: Il sindacalismo alla prova del capitalismo separatore) che sembra porre analoghe domande. Le risposte fanno riflettere.

Articoli

Malaedilizia
20.10.2016

di 

Francesco Bonsaver

Pagati 10 euro l’ora invece dei 25 franchi obbligatori per legge. Solo per qualche tempo, i primi due mesi se andava bene. Poi la paga si limitava a qualche anticipo e, verso la fine, il nulla. A quel punto, il gioco si rompe e la catena dell’omertà si spezza. Cinque degli sfruttati decidono di sporgere denuncia contro lo sfruttatore. Nuovo caso di malaedilizia nel gesso denunciato da Unia.

Confini
20.10.2016

di 

Raffaella Brignoni

Via tutti, prima i nostri. Se lo slogan è stato evidentemente a effetto nel canton Ticino, tanto da avere indotto il 58% dei votanti ad accogliere l’iniziativa, anche dall’altra parte del confine ha prodotto una reazione. Inversamente proporzionale. Che rischia di dividere e spaccare ulteriormente i confini. A spese dei salariati. «Il clima si sta facendo preoccupante, che la buona politica ritorni a fare il suo dovere contro il folclore prima che accada l’incidente». Del voto che ha fatto parlare tutta l’Europa si è parlato in un incontro transfrontaliero tenutosi a Verbania perché se l’attenzione sui frontalieri è sempre stata alta, «oggi ancora di più».


Globalizzazione
20.10.2016

di 

Federico Franchini

Nei pascoli in altura del Colorado è finita l'estate: mucche e vitelli hanno già fatto ritorno nelle stalle di pianura. Ciò che avviene anche in Svizzera. Ma i bovini americani non sono come i nostri: ai loro orecchi viene applicata una capsula che rilascia ormoni della crescita. Così facendo i vitelli avranno bisogno di meno tempo e di meno cibo per raggiungere il peso minimo per essere macellati.I grossi produttori americani hanno però un problema: sospettati di provocare tumori negli esseri umani, gli ormoni della crescita sono vietati in Europa. Nel Vecchio Continente vige infatti il principio di precauzione, per cui un prodotto alimentare può essere venduto solo se si accerta che non è nocivo per le persone. Negli Usa invece vale il contrario: tutto è ammesso finché non si dimostra che un determinato prodotto è dannoso per la salute umana. Ecco, per parlare del Ttip possiamo partire da questo esempio: da un vitello cancerogeno che presto potrebbe essere venduto anche in Europa.

Esteri
20.10.2016

di 

Loris Campetti

Prima di tutto, vorrei dire quanto io e Michelle siamo lieti di ospitare il primo ministro Renzi e la signora Landini (che non è la sorella di Maurizio, il segretario della Fiom, ndr). L’Italia è da lungo tempo uno degli alleati più forti e vicini all’America”. È l’assist di un Obama a fine mandato a un Renzi che, qualora al referendum sulla controriforma costituzionale dovesse vincere il no, potrebbe seguire a ruota il presidente degli Stati Uniti sulla via del tramonto.
L’intervista è uscita su Repubblica, il giornale del Pdr (Partito di Renzi) martedì, in occasione dello sbarco oltre Atlantico della comitiva italiana in viaggio elettorale. Con il premier e la first lady ci sono Benigni (ex cantore della “Costituzione più bella del mondo”), lo stilista Armani, Bebe Vio (campionessa paralimpica), la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti, Paolo Sorrentino, la design Antonelli e il guardiano dell’onestà tricolore Raffaele Cantone. Chef, l’italo-americano Mario Batali la cui cucina fa sognare Michelle. Menù italiano e ingredienti a stelle e strisce, questo ve lo risparmiamo pur interrogandoci sui vini: californiani? Toscani?

Socialità
20.10.2016

di 

Veronica Galster

I conti sono in rosso, Governo e Parlamento hanno il compito di risanarli e così decidono di tagliare qua e là, ma a pagarne le conseguenze sono principalmente le famiglie con bassi salari, soprattutto se numerose, e chi beneficia dei servizi di assistenza e cure a domicilio. Lanciati tre referendum contro queste misure di risparmio che minano la coesione sociale.

 

Anche il sindacato appoggia i tre referendum contro lo smantellamento dello stato sociale, come spiega Enrico Borelli, segretario regionale di Unia Ticino e Moesa: «Riteniamo che queste proposte del Governo, approvate dal Parlamento, siano proposte inique e pericolose perché vanno ad ampliare ulteriormente le disuguaglianze all’interno di questa società». Inique perché colpiscono le persone più deboli e pericolose perché non fanno altro che rafforzare una situazione di crescenti disuguaglianze sociali, a scapito della coesione sociale.

Rubriche

Lavoro
20.10.2016

di 

Giuseppe Dunghi
Immigrazione e dintorni
20.10.2016

di 

Dino Nardi