La finanziaria italiana appena votata è davvero ricca di spunti (polemici). Alcuni paiono marginali eppure meritano un'approfondita riflessione. Ecco l'ennesima trovata balzana che andremo a commentare: l'aumentata imposizione fiscale per i poveri Suv. Solo perché un'automobile è nata più grossa delle altre dev'essere fiscalmente discriminata? Solo perché è grande e nera?
Ma chi sono i proprietari di questi grandi mezzi di locomozione? Li vedete tutti i giorni nella realtà del nostro cantone: sono mandriani, contadini, fattori. Non vi ingannate, sono vestiti elegantemente perché anche la fattoria è un'impresa e ormai non esiste villico che non conosca l'importanza del marketing, l'importanza dell'immagine. D'altra parte basta guardare le nostre campagne: un paesaggio disegnato da terreni agricoli, costellati di masserie. È chiaramente il settore primario a fornirci la principale fonte di sostentamento. Ergo il fuoristrada è di primaria importanza.
È inutile, il vitellino o la mietitrebbiatrice in un'utilitaria non ci sta. E non ci stanno neanche le nostre famiglie con una media di cinque figli e due pittbull a coppia. Rendiamoci conto della nostra realtà sociale.
 Altro problema. Le nostre città sono animate e rallegrate da ingorghi del traffico pressoché costanti. Visto dunque che il più delle volte bisogna portare pazienza, cerchiamo perlomeno di star comodi. Meglio star belli larghi in un comodo e ampio salottino. Perché uno dovrebbe farsi venire un attacco di claustrofobia costretto in coda in un angusto abitacolo? Sarebbe disumano e questo la gente lo sta capendo, tant'è vero che il volume delle auto sta progressivamente lievitando. C'è una sana voglia di grandi spazi. Perché il fisco sadico vuole sempre frustrare le nostre libertà?
Capisco che certuni utenti della strada non si sentano più sicuri stretti d'assedio tra tutte queste grandi vetture spesso dai colori scuri, minacciosi. Perciò, dico, lasciamo circolare anche i carri armati. Tra l'altro un cingolato è anche in grado di crearsi vie alternative, non deve per forza viaggiare su strade convenzionali, il che alleggerirebbe un po' il traffico.
Sarebbe pericoloso per i pedoni? Pedoni? Ma dai, lo sappiamo tutti che sono una razza in via di estinzione. E per fortuna, con tutti i grattacapi che causano agli automobilisti, soprattutto ai proprietari di grandi auto che con contatti minimi rischiano di ammazzare qualche fanatico camminatore. Nessuno intende avere pedoni sulla coscienza, per carità. Dunque occorre disincentivare le passeggiate sull'asfalto: eliminiamo i marciapiedi. Così possiamo fare una corsia in più per le macchine e alleggeriamo il traffico. Ed ecco l'unica e definitiva campagna di prevenzione contro gli incidenti stradali. In pratica un programma "zero investimenti" che va benissimo sulla strada ma meno in economia. Un'economia che viaggia veloce anche grazie all'industria delle vetture ipertrofiche. Ricordate.

Pubblicato il 

01.12.06

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