Viene dall'Africa occidentale. Diciamo che si chiama Amina. La violenza che devasta il suo paese l'ha costretta quattro anni fa alla fuga. Amina aveva deposto una domanda d'asilo in Svizzera. Per molto tempo non è stata trattata. Nel frattempo Amina aveva ricevuto un permesso di lavoro, aveva trovato un impiego e poteva così provvedere da sé alle sue necessità. Viveva in un monolocale. Pagava sempre puntualmente l'affitto. A Ginevra, nella pacifica Svizzera, Amina poteva così riprendersi poco a poco dai traumi che aveva vissuto. Ma poi è arrivata la notizia che l'ha annientata: le autorità hanno comunicato ad Amina che non sarebbero entrate nel merito della sua domanda di asilo. Il suo paese d'origine infatti è considerato sicuro. Il destino personale di Amina e tutti gli sforzi che lei ha fatto per integrarsi in Svizzera non contano nulla. Amina ora è una di quelle che il linguaggio amministrativo bolla come "Non entrata nel merito": una Nem. Non può più lavorare e deve uscire dal suo monolocale. Ora dipende dall'aiuto cantonale d'urgenza. La prospettiva di essere espulsa la spinge alla disperazione. L'aiuto cantonale d'urgenza si limita ad un letto in un foyer, al cibo e alle cure mediche più elementari. In un primo momento Amina viene assegnata ad un alloggio per richiedenti l'asilo in cui vivono soltanto uomini. Una situazione impossibile da sopportare per una donna che è stata vittima di violenza. È solo grazie ad un certificato medico che ad Amina viene assegnata una camera in un altro istituto. Ma, impotenti, i dottori devono pure constatare il degrado della sua salute.
Il certificato di Amina è stato stilato dai dottori del servizio medico d'urgenza pubblico di Ginevra. È un servizio aperto a tutti coloro che vivono ai margini della società, svizzeri e stranieri. Il numero di pazienti in simili strutture è esploso da quando ai richiedenti l'asilo con una decisione di "Non entrata nel merito" è accordato come unico diritto soltanto l'aiuto d'urgenza. Se il 24 settembre verrà accettata in votazione popolare la revisione della Legge sull'asilo le cose non faranno che peggiorare. Verrebbero infatti trattate come Amina anche le persone la cui domanda d'asilo sarà esaminata nel merito ma, in definitiva, respinta. Motivo in più per votare No il 24 settembre.

Pubblicato il 

16.06.06

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