Via ai Mondiali, ma anche ai controlli antiterrorismo

30 mila metri quadrati di superficie complessiva, oltre 500 mila tonnellate di legno totalmente riciclabile per costruire pareti mobili e arredi interni, quasi 500 chilometri di cavi per gli impianti elettrici e l'attrezzatura tecnologica. Ancora prima di essere inaugurato ufficialmente il nuovo centro stampa di Monaco ha già stracciato tutti i record.
Da questa immensa area sottratta per qualche mese alla fiera campionaria del capoluogo bavarese verranno irradiate in tutto il pianeta le immagini e le voci provenienti dai dodici stadi tedeschi che ospitano l'edizione 2006 della coppa del mondo di calcio. Gli organizzatori sono pronti ad ospitare centinaia di giornalisti della carta stampata, oltre 90 televisioni e dozzine di emittenti radiofoniche provenienti da tutti i continenti. Nelle giornate di punta si calcola che il centro stampa accoglierà fino a 20 mila accreditati, tra giornalisti, tecnici e accompagnatori vari.
I numeri da kolossal, quanto a strutture e comparse, non devono però ingannare sulla difficoltà di ottenere l'accredito per il centro stampa e gli stadi. La trafila delle richieste, infatti, è iniziata già nel gennaio scorso, ma le prime risposte della Fifa sono cominciate ad arrivare solo ad aprile. Ogni domanda è passata, evidentemente, ai raggi x dei servizi di sicurezza internazionali. Come se non bastasse, già adesso, ancora prima del fischio d'inizio del mondiale, accedere al centro stampa di Monaco è come entrare in un aeroporto statunitense nelle settimane successive all'11 settembre 2001. Passaggi al metal detector, perquisizioni personali e ronde di poliziotti, con tanto di cani, che pattugliano costantemente tutta l'area fanno ormai parte della giornata tipo degli accreditati già presenti sul posto. Mancano, per ora, solo le analisi del sangue, ma non è escluso che i responsabili si organizzino anche in questo senso.
Mentre al centro stampa la frenesia antiterrorismo detta l'agenda delle ultime ore, anche il resto della città non è certo indifferente all'euforia da mondiale. L'"Allianz Arena", il nuovissimo stadio dalle tremende forme di pneumatico, fatto costruire apposta per l'occasione alla periferia nord della città, ospiterà, infatti, la prima partita del torneo, quella di questa sera tra Germania e Costarica.
Monaco avrebbe voluto celebrare anche la grande cerimonia di inaugurazione dei mondiali, ma il comitato organizzatore in un primo tempo la ha assegnata a Berlino e in seguito, incredibilmente, la ha cancellata dal programma, adducendo come motivo il rischio di "danneggiare il manto erboso dello stadio della capitale". Kaiser Franz Beckenbauer ed amici si rifaranno con un breve spettacolo prima del fischio d'inizio della partita inaugurale e con la prospettiva di ospitare una delle due semifinali il prossimo 5 luglio. Per chi non è riuscito ad accaparrarsi i costosissimi biglietti d'ingresso allo stadio (fino a 1'400 euro per un "pacchetto" di tre tagliandi), il comune di Monaco ha organizzato delle alternative. Davanti al mega schermo dell'Olympiapark, nei pressi del vecchio stadio che ospitò l'edizione dei mondiali del 1974, ci sarà, ad esempio, posto per oltre 30 mila persone. Anche qui è prevista una massiccia presenza di polizia, ma per prevenire le consuete risse in stile Far West tra tifosi in preda ai fumi dell'alcol, più che come deterrente contro eventuali attentati.
Per concludere una notizia che riesce a restituirci il sorriso anche di fronte ad un calcio che, al di là del buonismo da mondiale, appare sempre più arrogante e malato. Calciatori e dipendenti non sportivi dell'Fc St. Pauli, una squadra della serie C tedesca con un glorioso passato nella serie maggiore, hanno deciso di dotarsi, per primi nel loro ambiente, di una commissione interna che tutelerà i diritti dei tesserati, compresa la loro compartecipazione alle entrate del club. Potrebbe essere un'idea da suggerire anche a Guido Rossi, attualmente impegnato a scavare tra le macerie del calcio italiano dopo lo tsunami Moggi.

Pubblicato il

09.06.2006 12:30
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