Uno sgarro agli inquilini

Dopo che le Camere federali non hanno voluto entrare in materia sull’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione voltando le spalle agli inquilini, anche il Consiglio federale nega loro il diritto a un alloggio confacente a un costo sostenibile.


L’iniziativa “per più alloggi accessibili” è stata spazzata via dal Consiglio federale che ha preferito opporgli un controprogetto all’acqua di rose. 125.000 inquilini avevano chiesto all’autorità federale di promuovere la realizzazione di alloggi a pigione moderata. Il bisogno è sempre più sentito soprattutto nelle aree urbane, dove trovare un alloggio con un costo sopportabile diventa sempre più difficile. Eppure, sebbene le statistiche e gli studi dimostrino che il costo per l’alloggio è in continuo aumento e che nonostante l’impennata delle costruzioni registrata negli ultimi anni, il bisogno di alloggi sociali é sempre acuto, le autorità politiche preferiscono investire in altri settori o peggio proporre sgravi fiscali che non fanno altro che limitare le risorse da destinare anche all’alloggio.


Il controprogetto federale si limita a parlare di un nuovo credito quadro per i fondi di rotazione, che dovrebbe promuovere l’attività delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, ed è certamente un’opportunità da sostenere, ma questo non può bastare. Oltre che non essere ancora definita la sua portata finanziaria, sarà messo a preventivo ogni anno rischiando di volta in volta la mannaia dei risparmisti, non può da solo cogliere l’obiettivo che l’iniziativa chiede. Ad esempio la cessione dei terreni della Confederazione in particolare delle FFS in diritto di superficie per l’edificazione di alloggi sociali, non viene tenuta in nessun conto, sebbene sia una misura che ancora recentemente è stata caldeggiata dal gruppo di lavoro sull’alloggio formato da Confederazione, Cantoni e Città. Con una mano quindi si chiede con l’altra si nega.


Il Consiglio federale motivando il suo rigetto dell’iniziativa sostiene che il mercato locativo non è più così teso, ignorando che l’offerta è sì aumentata, ma solo per chi possiede risorse finanziarie tali da potersi permettere un alloggio ad un costo elevato. Il Consiglio federale inoltre ritiene che l’offerta di alloggi deve essere  garantita in primo luogo dal settore privato, che persegue la logica del maggior profitto e non è certo propenso a fare regali agli inquilini.

Pubblicato il

22.02.2017 10:26
Elena Fiscalini
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