Sindacato

Unia chiede una svolta nella lotta alla criminalità sui luoghi di lavoro

Riunito a Bellinzona, il Congresso regionale di Unia Ticino e Moesa approva una risoluzione per un rafforzamento della magistratura e fissa le priorità sindacali dei prossimi anni

Il Ticino ha bisogno di magistrati specializzati nel perseguimento dei reati d’impresa e in ambito lavorativo. Per questo il sindacato Unia intende valutare il lancio di un’iniziativa popolare per la creazione di una sezione specializzata in seno al Ministero pubblico. Una risoluzione in questo senso è infatti stata approvata dal Congresso regionale di Unia Ticino e Moesa riunito oggi a Bellinzona. Congresso, cui ha partecipato anche la presidente nazionale Vania Alleva, dedicato principalmente al programma sindacale e alle priorità del prossimo quadriennio, ma che è anche stata occasione per affrontare diversi temi di attualità, come la recente vittoria sulla 13esima rendita AVS o come questo della giustizia per le vittime di reati sui luoghi di lavoro.

 

Un tema che sta molto a cuore alla base sindacale, come è emerso dalla discussione di oggi sulla citata risoluzione, la quale affonda le sue radici nei clamorosi ritardi accumulati dall’inchiesta per i gravissimi fatti (turni di lavoro massacranti, taglieggiamento dei salari, mancato rispetto delle norme di sicurezza, caporalato) denunciati già nel 2019 da alcuni lavoratori che avevano eseguito i lavori di armamento ferroviario della galleria di base del Monte Ceneri tra il 2017 e il 2018. “A oggi la Procura ticinese non ha ancora terminato l’inchiesta: una vergogna”, si afferma nella presa di posizione dei delegati, con cui Unia si impegna ad approfondire, assieme ad altre forze sensibili alla tematica, “l’opportunità e la possibilità” di lanciare un’iniziativa per dare maggiori risorse al Ministero pubblico per la creazione di una sezione specializzata nella trattazione dei reati che si consumano in ambito lavorativo. Una cosa “indispensabile” in questo Cantone con “un mercato del lavoro vieppiù simile ad un Far West”, si legge nella risoluzione congressuale, in cui si denuncia anche l’attitudine di una magistratura “forte con i deboli e deboli con i forti”. Cioè “solerte nell’emettere decreti d’accusa contro sindacalisti” impegnati in azioni di sciopero o in attività sindacale sui cantieri, ma incapace di “dare il giusto peso ai crimini legati al mondo del lavoro”.

 

Mobilitazione e unità

Con una seconda risoluzione, accolta all’unanimità, il Congresso odierno ha anche voluto ribadire il sostegno di Unia alle colleghe e ai colleghi del settore pubblico colpiti dalle misure del preventivo “lacrime e sangue” del Cantone “voluto e imposto dalla maggioranza di destra del Parlamento”, si legge nella risoluzione, in cui si rinnova anche il sostegno di Unia Ticino alle mobilitazioni che verranno e si sottolinea la necessità di “mantenere alta la pressione. Coscienti che il Preventivo 2025 sarà ancora peggiore”. Sarà dunque necessario che Unia in futuro garantisca una presenza ancora “più forte e compatta”, afferma la risoluzione, che contiene anche un “invito a tutti coloro che si sono mobilitati in questi mesi a continuare a portare avanti le battaglie in modo unitario, nell’interesse di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.

 

“Lottare insieme, vincere insieme”

Unità che è un concetto centrale anche del Documento programmatico 2024-2027 adottato dal Congresso odierno (il quinto dalla nascita di Unia nel 2005) e ben riassunto dallo slogan “Lottare insieme, vincere insieme”. Suddiviso in sei capitoli, il documento pone innanzitutto l’accento sul bisogno di sviluppare vertenze collettive, che sono “motore della mobilitazione”, perché “strumento attraverso cui il sindacato cresce, si legittima e abitua le lavoratrici e i lavoratori a mobilitarsi per migliorare le proprie condizioni di lavoro”. Di qui la necessità di impegnarsi nei prossimi quattro anni a intensificare la presenza sui luoghi di lavoro, lo sviluppo “di ogni possibile vertenza (a livello aziendale, settoriale o di ramo professionale) relativa all’applicazione dei contratti collettivi di lavoro (CCL), delle leggi e di altri regolamenti”, si legge nel documento, che tra le priorità indica anche il reclutamento di nuovi militanti nelle principali aziende di ogni settore e ramo e la costituzione di comitati aziendali.

La formazione è invece il tema al centro del secondo punto del Documento programmatico, in cui si prevede l’impegno a rafforzare l’offerta formativa. Dei militanti muniti di “un bagaglio ideologico che dia i mezzi per analizzare il mondo secondo una chiave di lettura diversa da quella fornita dal discorso dominante, saranno in grado di condurre delle lotte sui posti di lavoro”, si sottolinea.

In tema di protezione della salute e della sicurezza sul lavoro, nel prossimo qudriennio Unia porterà invece avanti “un lavoro di analisi e di statistica dei fattori di rischio sui posti di lavoro”, ma anche di “denuncia sistematica”. E a ogni rinnovo contrattuale rivendicherà dei “miglioramenti concreti nell’ambito della sicurezza nonché la protezione contro il licenziamento in caso di denuncia di lacune in materia”.

Il quarto punto del programma sindacale 2024-2027, riguarda invece le campagne politiche e la democrazia, in particolare il coinvolgimento di tutte e tutti gli associati a Unia quando la nostra organizzazione è protagonista di iniziative e referendum che interessano per esempio le condizioni di lavoro e i diritti sociali. In particolare, organizzando sui luoghi di lavoro vere e proprie votazioni aperte a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno il diritto di voto.

Il documento programmatico indica infine anche la volontà di mantenere e rafforzare i legami con gli altri movimenti sociali e popolari (femministi, pacifisti, ambientalisti, antirazzisti) presenti e attivi sul territorio e la necessità di una gestione strategica delle risorse in modo da garantire “una crescita degli effettivi” e “un’incisività maggiore sul piano delle mobilitazioni sindacali”.

 

Vania Alleva: domenica una vittoria storica

A proposito di mobilitazioni, a meno di una settimana dalla vittoria nella votazione sull’iniziativa sindacale per l’introduzione di una 13esima rendita AVS, tanti sono stati gli interventi per sottolineare questa storica conquista. A partire da quello della presidente nazionale di Unia Vania Alleva: «È una stata una vittoria storica, perché è la prima iniziativa popolare accolta che garantisce un reale progresso sociale», ha affermato sottolineando anche l’enorme soddisfazione per l’affossamento dell’iniziativa per l’innalzamento dell’età pensionabile, «bocciata da tutti i Cantoni e da tutti i Comuni della Svizzera». Dunque una doppia vittoria «di noi tutte e tutti dopo una campagna esemplare, intensa e che ha visto l’impegno di donne, uomini, pensionati, giovani e migranti». «Abbiamo raccolto i frutti di questo impegno», ha detto Vania Alleva. Delle votazioni di domenica ha parlato anche il sindaco di Bellinzona Mario Branda, portando il saluto del Municipio cittadino: «È stata una vittoria di un nostro modo di intendere lo Stato. Di uno Stato che si vede confermato nel suo ruolo di garante della solidarietà e di gestore della ridistribuzione della ricchezza».

 

Rapporto di attività e nomine

Il Congresso ha infine anche discusso di quanto realizzato nel quadriennio passato partendo da un dettagliato Rapporto di attività e ha proceduto a una serie di nomine statutarie. A partire dalla riconferma (per acclamazione) del Presidente regionale Giampiero Rigozzi e del Segretario regionale Giangiorgio Gargantini, il quale assumerà la responsabilità del Settore edilizia in sostituzione di Dario Cadenazzi, che nel quadro di una riorganizzazione interna alla direzione regionale, ricoprirà altre funzioni, in particolare nell’ambito delle Commissioni paritetiche.

Pubblicato il

09.03.2024 16:26
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