Una petizione contro le pigioni abusive

A Berna è in discussione, in commissione al Consiglio degli Stati, la mozione di Hans Egloff, presidente dell’Associazione dei proprietari della Svizzera tedesca (Hev), che vuole cancellare integralmente il diritto degli inquilini di contestare la pigione iniziale, autorizzando così redditi esagerati e abusivi.  
Per contrastare lo smantellamento del diritto degli inquilini la nostra Associazione ha lanciato una petizione il 30 gennaio aperta a tutti. È possibile sostenerla, sottoscrivendo la lettera indirizzata ai Consiglieri agli Stati e pubblicata sul nostro sito www.asi-infoalloggio.ch.

 

Lettera aperta
Dite NO alle pigioni abusive!
Onorevole signora Consigliera agli Stati,
Onorevole signor Consigliere agli Stati,
La Svizzera non conosce alcun controllo o sorveglianza diretta sulle pigioni, ma lotta contro gli abusi solo grazie all’iniziativa degli inquilini stessi, che possono contestare la pigione iniziale quando appare abusiva. Ma Hans Egloff, Presidente dell’Associazione dei proprietari della Svizzera tedesca (Hev), vuole cancellare integralmente questo diritto. Senza di esso le pigioni aumenteranno esponenzialmente. Vi chiediamo di opporvi e di non autorizzare redditi esagerati e abusivi! Le famiglie si trovano in difficoltà, perché non riescono più a trovare appartamenti a prezzi abbordabili.
Altre iniziative parlamentari sono in corso, e vogliono garantire l’aumento incondizionato delle pigioni. Rigettando l’iniziativa parlamentare Egloff, la vostra commissione può evitare lo smantellamento della protezione degli inquilini. In tal modo garantirete anche il rispetto della Costituzione (art. 109), che protegge gli inquilini dalle pigioni abusive e preserverete la pace nel mercato dell’alloggio.
Contiamo sul Vostro sostegno.
Con i nostri migliori saluti.”


Non possiamo che lanciare un appello a tutti gli inquilini perché si mobilitino contro questi continui attacchi delle lobby immobiliari, volti a scardinare i diritti dei conduttori e appongano la loro firma alla petizione.

Pubblicato il

01.03.2018 10:16
Elena Fiscalini