«Una decisione di grande rilevanza»

Parla il legale della famiglia

«Questa sentenza, al di là delle sue conclusioni specifiche, è anche una forma di risarcimento morale per tutte le vittime dell’amianto, che finalmente vengono prese sul serio». Esordisce così l’avvocato Martin Hablützel nel descrivere la portata della decisione. «In precedenza – spiega il legale zurighese – il Tribunale federale si era sempre limitato a respingere i ricorsi con argomentazioni di tipo formale, in particolare appellandosi alle norme sulla prescrizione. In questa sentenza invece, per la prima volta, entra nel merito dei fatti, evoca le conoscenze scientifiche dell’epoca, afferma che non si tenne conto dei pericoli per i lavoratori, che non si fece abbastanza per proteggerli e si esprime sulle responsabilità degli allora dirigenti della Eternit. Questo è un fatto di grande rilevanza».


La sentenza si occupa del caso di un giovane lavoratore, che come tale gode secondo la legge di particolare protezione. Ritiene che i giudici avrebbero emesso lo stesso verdetto se la vittima fosse stata adulta?


Il Tf non si esprime su questo: era chiamato a decidere sul caso di un giovane e si è limitato a stabilire che non si sarebbe dovuto far lavorare un minorenne a contatto con le polveri di amianto. Da qui a dire che questo doveva valere anche per un adulto è tuttavia, a mio giudizio, un passo breve.


In che misura questa sentenza dà speranza anche ad altre vittime dell’amianto di ottenere risarcimenti attraverso la Legge sull’aiuto alle vittime di reati?


Il “limite” di questa legge è il suo ruolo sussidiario: essa interviene solo se la vittima o i suoi eredi non hanno ottenuto alcuna altra forma di risarcimento (per esempio sotto forma di prestazioni assicurative) e se le loro condizioni economiche sono al di sotto di una determinata soglia. Tuttavia, per chi rientra in questa categoria, dopo questa sentenza, appare sensato tentare la via della Lav rivolgendosi ai competenti uffici cantonali.


Anche le vittime che hanno lavorato in Svizzera in passato e che oggi sono rientrate al loro paese (per esempio in Italia) possono beneficiare delle prestazioni della Lav?


Sì. È sufficiente che il reato sia stato commesso in Svizzera.


Ma chi paga i risarcimenti? Solo lo Stato? Il datore di lavoro non viene chiamato alla cassa?


Paga solo lo Stato, il che è estremamente urtante. In questo modo, l’enorme profitto conseguito per esempio dalla Eternit con la lavorazione dell’amianto è rimasto in mani private, mentre la riparazione dei danni causati è tutta a carico della collettività.  


Tra qualche settimana la Corte europea dei diritti dell’uomo dovrebbe esprimersi su due ricorsi inoltrati dal suo collega di studio David Husmann in cui si contesta l’interpretazione delle norme sulla prescrizione in ambito civile da parte della giurisprudenza elvetica. Una decisione favorevole quali prospettive aprirebbe?


Rappresenterebbe una svolta radicale: se la Corte di Strasburgo confermasse l’incompatibilità delle nostre norme sulla prescrizione con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, si spalancherebbero le porte per centinaia di cause civili contro Eternit e altre aziende che hanno lavorato con l’amianto.   

Pubblicato il

23.01.2013 16:12
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