«Se si è lavoratori si può essere licenziati, se si è inquilini si può essere sfrattati: è sempre un rapporto di forza». Così si esprimeva Bill Arigoni, già Presidente dell'Associazione Svizzera Inquilini, in un'intervista degli ultimi anni. La festa del 1° maggio rappresenta per chi lavora un'importante occasione per ribadire quello che ancora non va nel mondo del lavoro. Uno Stato moderno deve essere in grado di garantire a tutti, indipendentemente dalla nazionalità e dal ceto sociale, il diritto ad un lavoro sicuro, onesto, con una retribuzione adeguata alle proprie capacità. Si tratta di un diritto, come direbbero i costituzionalisti, inalienabile dell'uomo. Il diritto ad un alloggio dignitoso non è evidentemente secondario: si tratta infatti dell'altra faccia della medaglia dell'integrazione sociale della persona. Ognuno deve essere messo nella condizione di sviluppare la propria personalità all'interno della famiglia che non può prescindere dalla casa quale "palestra educativa" dove i figli imparano non solo a gestire le reazioni negative che spesso scaturiscono dai no pronunciati giustamente dai genitori, ma anche hanno modo di conoscere, imparare, apprezzare la solidarietà, il rispetto, l'altruismo e la condivisione. Ricordiamo che la nostra Costituzione federale sancisce, tra gli obiettivi sociali, che lo Stato e i Cantoni si adoperino perché tutti possano disporre di un'abitazione adeguata e a condizioni sopportabili. Certamente coloro che ne sono privi o che incontrano difficoltà a trovarne una, a causa di una difficile situazione economica o sociale, necessitano di risposte positive e urgenti. Serve un intervento forte della politica per l'alloggio che dovrà abbandonare, almeno in parte, la strada fino ad oggi percorsa degli aiuti, solo temporanei e diretti ai singoli, che non hanno risolto il problema della penuria di alloggi a pigione moderata alla radice. Con il finanziamento e l'edificazione di alloggi di proprietà pubblica si farebbe in modo che il diritto all'alloggio non sia un principio costituzionale solo sulla carta o una questione risolvibile solo con gli strumenti dello Stato sociale. |