Una banca etica in Ticino

La banca non è un’impresa qualsiasi, anche se il suo scopo è pur sempre il lucro. Più di ogni altro tipo di società anonima l’impresa-banca è stata una dei motori del benessere moderno, del “welfare state” (almeno per l’Occidente). Il sistema bancario ha da sempre messo in contatto – attraverso l’intermediazione finanziaria – due realtà differenti. Da una parte coloro che vogliono risparmiare e dall’altra chi vuole investire quello stesso risparmio. È sostanzialmente questa la società del capitalismo, quello sano. Ma oggigiorno questa intermediazione è diventata talmente anonima che nessuno può sapere come viene usato il proprio denaro. Dove finiscono i soldi che depositiamo sui nostri conti? «Magari per finanziare imprese che un domani la potrebbero licenziare o fare danni al posto in cui vive», dice ad area Fabiano Cavadini responsabile per la Bas – la Banca alternativa svizzera – in Ticino. La Bas, che aprirà uno sportello di informazioni a Bellinzona il prossimo 25 ottobre, tenta infatti di riallacciare quel filo invisibile fra chi deposita denaro e chi lo utilizza per produrre beni e servizi, «per una banca che vuole investire al posto di speculare». Ma quali tipi di progetti finanzia la Bas? Quali sono le garanzie per coloro che vogliono che i propri soldi siano usati per investimenti “etici”? Fabiano Cavadini che cosa ha di alternativo la “Banca alternativa Bas”? È alternativa sotto diversi aspetti. Sia per quanto riguarda la sua organizzazione interna che per i servizi che offre. Che cosa avete di diverso? È bene dire innanzitutto che siamo una banca a tutti gli effetti. Con le stesse garanzie di sicurezza per i depositi delle altre banche. Quello che ci differenzia dal sistema bancario tradizionale sono i criteri di gestione e la nostra filosofia aziendale. La Bas è una banca che vuole riallacciare il legame fra chi deposita i propri soldi e chi li riceve. L’intermediazione anonima toglie invece ogni responsabilità. Siamo una banca che punta all’etica nelle politiche d’investimento. Per questo motivo abbiamo la completa trasparenza per quanto riguarda le imprese alle quali concediamo crediti (i nomi sono pubblicati insieme a bilancio e conto economico, ndr). In questo modo chi deposita i propri soldi presso di noi sa in quale tipo di progetti sono stati investiti. Ma la trasparenza non è solo verso l’esterno. I salari corrisposti al nostro consiglio di amministrazione e alla direzione generale vengono pubblicati integralmente, cosa che non fanno tutte le imprese. Anche la politica salariale è ben definita negli statuti: lo stipendio più alto non può superare di 5 volte quello più basso, personale delle pulizie comprese. Il vostro slogan è “investire al posto di speculare”. Che cosa è un investimento etico secondo la Bas? Per noi un investimento etico è sostanzialmente un investimento che è compatibile con lo sviluppo sostenibile. Questo vuol dire che tiene sì conto degli aspetti economici – perché la Bas non è un ente di beneficenza – ma anche di quelli ambientali e sociali. Non finanzieremo mai un’azienda che non ha una giusta considerazione dei propri lavoratori. Per questo motivo prima di concedere un credito analizziamo anche le condizioni lavorative offerte dall’impresa. La nostra è una scelta di responsabilità. Cosa non gradite del sistema bancario tradizionale? Che non è più al servizio della società. Segue unicamente la chimera del profitto senza tenere conto della dimensione etica. Perché dovrei portare i miei risparmi da voi? Ci perdo o ci guadagno? Dipende da quale punto di vista vuole adottare. Per alcuni prodotti siamo concorrenziali con il mercato, ad esempio per i rendimenti delle obbligazioni di cassa. È chiaro però che non è la logica del guadagno che muove chi vuole investire nella Bas. Non possiamo competere con le dimensioni delle grandi banche. La nostra attività si riassume sostanzialmente nel finanziamento di progetti e i soldi per questi finanziamenti vengono dai depositi alla voce “passivi” del nostro bilancio. Ci muoviamo in un settore di nicchia, ne siamo coscienti. Lo sanno anche i nostri clienti. Ma ad esempio come sono le spese di gestione del conto presso la Bas? Sono davvero basse. Ma le ripeto che non sono questo genere di considerazioni che spingono le persone a portare da noi i loro risparmi. La Bas cerca di far capire ai propri potenziali clienti che l’economia funziona perché da una parte c’è chi deposita e così facendo risparmia. Ma dall’altra c’è chi vuole usare quei soldi per investire in maniera produttiva e responsabile. Ne beneficia la società intera. Nelle banche tradizionali c’è invece una completa deresponsabilizzazione. Dove finiscono i suoi soldi? Magari vengono usati per finanziare imprese che un domani la potrebbero licenziare o fare danni al posto in cui vive. Noi riallacciamo un legame perduto. I nostri azionisti possono sempre dire la loro e sanno che uso facciamo del loro denaro. Guardi ci capita a volte di incoraggiare i nostri investitori a rinunciare anche ad una parte degli interessi. Non aumentano i nostri profitti ma questi interessi cui si rinuncia possono servire ad offrire prestiti a tassi agevolati per progetti che riteniamo meritevoli. Chi deposita soldi presso di voi? Non posso fare nomi e cognomi, c’è il segreto bancario. Ma non siete mica trasparenti? C’è una legge federale che ci vieta di rendere nota l’identità di coloro che hanno un conto presso di noi. Ma anche in questo la Bas ha da sempre cercato una dimensione etica. Noi chiedevamo la provenienza dei soldi ai nostri clienti già prima che ci fosse l’ordinanza sul riciclaggio del denaro sporco. Inoltre non accettiamo denaro che non sia stato dichiarato al fisco. Ultimamente mi è successo che una signora mi ha contattato perché voleva investire in maniera “etica”, ma i soldi dovevano restare in nero. Chiaramente non possiamo accettare questo denaro. È vantaggioso chiedere un credito alla Bas? Un settore in cui siamo abbastanza attivi è quello delle abitazioni o edifici commerciali ecologi. Per questo tipo di ipoteche siamo decisamente concorrenziali. In generale abbiamo un vantaggio dello 0,625 per cento per rapporto al mercato. Non è poco. Altri importanti finanziamenti li abbiamo concessi a piccole imprese che producono energie rinnovabili, ad esempio attraverso il solare. Inizialmente nessuno finanziava l’agricoltura biologica, eravamo gli unici. Ci è anche capitato di finanziare l’acquisto di un immobile da parte di occupanti che all’inizio erano abusivi. Perché arrivate in Ticino? È un discorso culturale che vogliamo portare aventi, vogliamo coinvolgere tutta popolazione elvetica. box Se siete interessati ad aprire un conto e/o a diventare azionisti della Bas – la Banca alternativa svizzera – oppure a richiedere informazioni per una linea di credito ora potete farlo anche in Ticino. La Bas apre infatti uno sportello a Bellinzona il prossimo martedì 25 ottobre (l’inaugurazione ufficiale avverrà però in seguito). Il responsabile Fabiano Cavadini tiene a precisare che si tratta di un primo contatto con la banca. Le decisioni di prestito vengono in ogni caso prese nelle sedi di Olten e Losanna. L’ufficio si trova in Viale stazione 2 e per il momento è aperto unicamente il martedì dalle 9:30 alle 12:00. È comunque possibile prendere contatto telefonico e avere appuntamenti personali fuori dagli orari di ufficio allo 091/968 24 71 oppure inviando un email a fabiano.cavadini@abs.ch. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.bancaalternativa.ch

Pubblicato il

21.10.2005 02:30
Can Tutumlu