Il sistema dell'assicurazione malattie è ormai fuori controllo: nel 2010 a livello svizzero i premi aumenteranno mediamente dell'8,7 per cento, del 13,7 per i giovani adulti e addirittura del 26 per gli assicurati con una franchigia di 2.500 franchi. In più, diverse casse potrebbero decidere nuovi aumenti di premi già nel corso della prossima estate per far fronte a problemi di liquidità. Lo prevede Santésuisse, l'organizzazione mantello degli assicuratori malattie, a cui lo Stato, complice la sua incapacità decisionale, ha di fatto affidato il potere di gestire il sistema sanitario. L'Ufficio federale della sanità, cui compete la vigilanza sugli assicuratori, è infatti completamente appiattito sulle posizioni di questi ultimi e da anni approva senza ascoltare i cantoni i premi che vengono proposti dalle casse sulla base di loro valutazioni: succede così che in diverse realtà (come in Ticino) non vi sia alcuna correlazione tra gli aumenti dei premi 2010, l'evoluzione dei costi e il livello delle riserve delle singole casse. Questo è in parte il risultato dell'operato del ministro della sanità Pascal Couchepin, che ha sempre solo badato agli interessi degli assicuratori privati e che negli ultimi anni, con una serie di trucchi contabili e scaricando costi direttamente su malati e assicurati, ha contenuto artificialmente l'evoluzione dei premi. Ora per i cittadini è giunta l'ora di pagare la fattura di queste politiche irresponsabili. Ma la situazione impone un ripensamento dell'intero sistema. È evidente che la concorrenza tra le casse (pensata come strumento di controllo dei costi) in realtà non esiste, visto che tutte devono offrire le stesse prestazioni di base previste dalla Legge sull'assicurazione malattie e di questo si servono per intercettare clienti interessanti a cui vendere assicurazioni complementari (che sottostanno al diritto privato e pertanto non hanno alcun carattere sociale). Questo monopolio va spezzato con la creazione di una cassa malati unica federale per l'assicurazione sociale di base sullo stile della Suva. Sarebbe garanzia di solidità finanziaria, di efficienza e di trasparenza. E non può mancare nemmeno una riflessione sul sistema di finanziamento: l'aumento dei costi della salute è strettamente legato al progresso di civiltà e dunque è inarrestabile. E se si vuole mantenere un sistema socialmente equo è inevitabile finanziare l'assicurazione malattia attraverso la fiscalità ordinaria, garanzia di maggiore equità sociale rispetto al sistema attuale dei premi pro capite. |