Un primo stop ai privilegi fiscali

Gli zurighesi danno retta alla Lista Alternativa e aboliscono la tassazione globale. Hanno capito che è un inutile privilegio fiscale per superricchi.

Questa volta il segnale proveniente da Zurigo è davvero forte e chiaro: i cittadini non accettano più che con la scusa della "concorrenza fiscale" si venda loro di tutto, compresa una tassazione speciale chiaramente disonesta ed inutile. Nei dieci anni in cui la tassazione globale (cioè un'imposizione forfettaria sul tenore di vita di ricchi stranieri) è stata in vigore nel più popoloso cantone elvetico, il cittadino contribuente s'è reso conto che, a parità di patrimonio e di reddito, gli svizzeri versano molto di più al fisco e, di conseguenza, il gettito dell'imposta forfettaria è ridicolmente basso ed ininfluente sulla robustezza delle finanze pubbliche.
Negli ultimi anni sempre più cantoni hanno concesso ai benestanti continui alleggerimenti fiscali: con la riduzione massiccia delle imposte, con l'introduzione della "flat-rate-tax" e – se non fossero stati fermati dal Tribunale federale – anche con l'applicazione di aliquote degressive. In tal modo hanno ridicolizzato il principio costituzionale secondo cui ognuno dev'essere tassato in base alla propria capacità economica. La conseguenza è che, oltre ad aver reso evidente l'inganno di una concorrenza fiscale che porta più danni che benefici, i cantoni hanno fatto maturare nella gente una crisi di rigetto alimentata dal dubbio.
Come si può,  in effetti, credere che un miliardario straniero se ne stia inattivo in Svizzera, quando si sa che detiene quote determinanti di società elvetiche? È il caso, per esempio, del russo Viktor Vekselberg, che ha partecipazioni nella Oc Oerlikon e nella Sulzer, ma che per il fisco zurighese non svolge nessuna attività lucrativa in Svizzera. Il comportamento delle autorità, con questa loro politica d'informazione straordinariamente passiva, è colpevolmente responsabile di questo inganno. La gente se n'è finalmente resa conto; e questo spiega lo straordinario successo della proposta che una piccola formazione della sinistra zurighese, la Lista Alternativa, ha tenacemente portato avanti fino alla votazione popolare.
La sinistra non vuole quindi perdere questa favorevole occasione per porre anche a livello federale la questione della tassazione forfettaria dei ricchi. Il giorno dopo la votazione di Zurigo, la deputata socialista basilese Susanne Leutenegger Oberholzer ha inoltrato alla commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale una proposta che va in tal senso (cfr. intervista).
Non è la prima volta che Leutenegger Oberholzer cerca di convincere Parlamento e Consiglio federale della dannosità di certe pratiche fiscali. La sua proposta comunque non è l'unica: da aprile scorso è pendente davanti alla stessa commissione parlamentare anche un'analoga iniziativa del Cantone di San Gallo. Ed è probabile che presto altre spinte nella stessa direzione verranno prodotte dalle forze di sinistra in diversi cantoni.


I superricchi: rendono poco e costano tanto

La scusa principale che giustificherebbe la tassazione globale, la concorrenza fiscale, non esiste. A dirlo, tra l'altro, è stata la responsabile delle finanze di Küsnacht, uno dei villaggi della "costa d'oro" del Lago di Zurigo, Ursula Gross Leemann. Ai conti pubblici del suo comune, ha dichiarato la radicale Gross Leemann prima della votazione, i 19 "Paperoni" stranieri ivi domiciliati non portano alcun vantaggio. Anzi, fanno salire enormemente i prezzi del mercato immobiliare, occupano i migliori luoghi residenziali e pagano tasse estremamente basse: tutti insieme, alimentano appena lo 0,5 per cento delle entrate fiscali del comune, mentre gli svizzeri benestanti versano, a parità di ricchezza, fino a cento volte più imposte dei ricchi stranieri. Per queste dichiarazioni, l'Udc zurighese ha accusato la Gross Leemann di essere responsabile del no popolare alla tassazione globale.


"L'esempio farà scuola"

Susanne Leutenegger Oberholzer, a Zurigo la sinistra è stata colta di sorpresa dal voto di domenica scorsa. Perché improvvisamente l'opinione dei cittadini è cambiata in un cantone a maggioranza borghese?
Perché la tassazione forfettaria è ingiusta. Si calcola che i ricchi stranieri paghino il 10 per cento delle imposte che dovrebbero pagare con una tassazione normale. La popolazione non vuole più tollerare simili disparità.
Ci sono stati, secondo lei, altri fattori che hanno influenzato il voto, per esempio un sentimento di xenofobia verso gli stranieri anche se ricchi?
Non credo. C'è un ampio fronte contro la tassazione ingiusta e contro la concorrenza fiscale tra cantoni, il quale si è molto rafforzato da quando è diventato chiaro che anche ricchi stranieri economicamente attivi, come Viktor Vekselberg, vengono tassati in modo forfettario.
Seguiranno altri cantoni l'esempio di Zurigo?
Sì. Sono convinta che la decisione di Zurigo e l'iniziativa di San Gallo produrranno in altri cantoni un largo movimento contro la tassazione globale. Succede già nel Vallese, nel Vaud ed a Ginevra. E adesso dovrà finalmente muoversi anche la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze.
Ora la sua proposta alla Commissione economia del Nazionale ha più chance di passare, o la battaglia in Parlamento si farà più dura?
Sono pronta a ripetere i miei interventi contro l'imposizione forfettaria, fino ad ottenerne la soppressione o l'aumento a 20 volte della sua base di calcolo misurata sui costi del tenore di vita. Finora senza esito. Ma adesso la commissione economia, su mia proposta, chiede un rapporto sulla trasparenza di questa intollerabile prassi fiscale, e ciò aumenterà la pressione sui partiti borghesi. Le chance, dopo la decisione di Zurigo, sono buone.

Pubblicato il

13.02.2009 01:30
Silvano De Pietro