Dopo ben sette anni dalla sua nascita, il Partito Democratico in Svizzera ha celebrato a Losanna il suo primo congresso confermando alla segreteria Michele Schiavone. Un bel giorno, indubbiamente, per gli iscritti e gli elettori del PD nella Confederazione, anche perché questo primo congresso si è tenuto quando finalmente il PD è entrato, a pieno titolo, a far parte della famiglia del socialismo europeo, il PSE! Tuttavia questo “bel giorno” è stato celebrato in un periodo poco felice per l’Italia, come pure per la comunità italiana in Svizzera che è impegnata su due fronti: quello italiano e quello elvetico. Infatti la critica situazione economica e finanziaria in cui si trova l’Italia sta influendo negativamente anche nelle politiche a favore degli italiani all’estero. Vedi, per esempio, i tagli alla promozione e all’insegnamento della lingua e cultura italiana, nonché all’assistenza degli indigenti; oppure pensiamo al continuo rinvio del rinnovo degli organismi di rappresentanza (Comites e Cgie) o, ancora, alla chiusura di 37 uffici consolari nel mondo dal 2007 ad oggi (sette nella sola Svizzera) e, soprattutto, al mancato riconoscimento, ai fini fiscali, di “prima casa” dell’abitazione in Italia degli iscritti all’Aire, sia con la vecchia Imu sia oggi con la nuova Iuc. C’è poi il brutto clima che si è risvegliato nella Confederazione nei confronti degli immigrati dopo il referendum “contro l’immigrazione di massa” dello scorso 9 febbraio. Una vittoria della destra che rischia di far saltare i vari accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione Europea. Se ciò accadrà, sarà un gran bel problema anche per i circa due milioni di stranieri che risiedono in Svizzera. Dopo il 9 febbraio il Consiglio Nazionale ha deciso per l’espulsione automatica dei cittadini stranieri autori di gravi crimini (omicidio, assassinio, rapina, stupro, truffa, furto) e l’inasprimento delle pene nei confronti di coloro che abusano dell’aiuto sociale e delle stesse assicurazioni sociali. Un deputato dell’Udc ha chiesto anche di togliere il passaporto originario a tutti coloro che si naturalizzano svizzeri, e chissà che cosa si inventeranno ancora. In una situazione come questa per la comunità italiana in Svizzera è certamente importante poter contare sulla presenza attiva di un’associazione politica come il PD, presente con suoi circoli in tutta la Confederazione. Un partito che si fa carico di rappresentare le problematiche della comunità nei confronti delle istituzioni italiane e svizzere. Nel primo caso, tramite i suoi rappresentanti eletti nei Comites, nel Cgie e nella Circoscrizione Estero con il supporto del partito nazionale. Nel secondo caso, per gli stretti rapporti di collaborazione che può far valere il PD con il Partito socialista svizzero ed il sindacato Unia. Fino ad oggi, gli emigrati in Svizzera (non solo italiani) hanno potuto evitare tante discriminazioni nell’ambito del mondo del lavoro e dei diritti sociali e politici. Ciò ci fa sperare di limitare i danni della votazione del 9 febbraio.
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