Con in prima fila un Consigliere agli Stati frischgebacken(1), due Consiglieri di Stato, il clown nazionale ed altre quattro personalità del Ticino che più ticinesi non si può, la masseria della Pobbia di Novazzano sarà ufficialmente accompagnata al cimitero di case del Ballenberg, vicino a Brienz. Culturalmente parlando faremo finalmente, con questa operazione, quel passo che da tempo era divenuto ormai ineluttabile: la dichiarazione pubblica che l’antica civiltà rustica delle terre che oggi formano il Cantone Ticino è definitivamente defunta. Era ora. Fino a poco tempo fa si andava avanti, in genere, a sostenere la vitalità, a perorare il mantenimento, a sottolineare l’importanza, a presagire il futuro radioso delle nostre tradizioni. La realtà è però un’altra. Le varie Roadstar Management SA., Abx Logistic, Flagship Enterprise Ltd, Applied Pharma Research SA, solo per fare qualche nome a casaccio, hanno conquistato rapidamente il territorio del basso Mendrisiotto ed ora altre truppe si apprestano a ripulire quelle pianure dagli ultimi resti delle varie Pobbie e consorelle. È inutile piangere, il mondo gira. Gli antichi odori di tabacco e di fieno, di piscio di cavallo e di sapone di Marsiglia, di fumo e di corobia(2), che un tempo giravano per quelle contrade sono scomparsi da tempo ed ora si sente il puzzo della benzina o l’assenza di odori delle cosiddette zone di sviluppo. Ma ci sono alternative? Secondo me poche e scarse. Provo ad enumerarne alcune. Prima, la semplice caduta in rovina, come auspicava a metà dell’800 John Ruskin che riteneva ogni forma di restauro una menzogna. Secondo il romantico inglese la vita di un edificio era come quella degli esseri viventi: nascita, crescita, morte. Un rudere avrebbe mandato messaggi più forti di qualsiasi edificio restaurato. Seconda, il rilievo e l’archiviazione sistematica come quella molto meritoria effettuata dall’architetto Giovanni Buzzi con l’impresa dell’Atlante dell’edilizia rurale, e poi la scomparsa. Terzo, l’inserimento in forma di tassello in una specie di museo del territorio (in loco!) come hanno fatto con alcuni manufatti della valle di Muggio Silvia Ghirlanda, Paolo Crivelli ed il Museo etnografico di quella valle, venendo giustamente premiati. Quarto, il trasloco al Ballenberg, in terra storicamente e geograficamente aliena. E sia pure. Ma non si venga col solito teatrino ideologico della «difesa delle nostre radici». È un funerale in piena regola, del ragguardevole costo di alcuni milioni. Quando passa un corteo funebre di regola mi fermo e mi tolgo idealmente il cappello. Mi fermerò anche quando demoliranno pezzo per pezzo la povera Pobbia, ben sapendo che sarà comunque una cerimonia piuttosto avvilente. 1 frischgebacken: di fresca cottura 2 corobia: broda per i maiali

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07.12.01

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