Truppe xenofobe scatenate

Come si vincono le elezioni? Con l’ostilità nei confronti degli stranieri, come dimostra da trent’anni Christoph Blocher con una propaganda a suon di “pecore nere”, “accoltellatori” e “invasori”. Dopo di lui sono arrivati gli altri: Marine Le Pen in Francia, Viktor Orban in Ungheria, Matteo Salvini in Italia. I partiti di estrema destra si stanno preparando da molto tempo all’appuntamento con le elezioni parlamentari europee del maggio 2019, sebbene siano contro l’Unione europea (Ue). In Germania, la Afd (Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania) con intento sprezzante scrive “Parlamento europeo” tra virgolette. Un parlamento che alla destra estrema piace però come piattaforma di propaganda e fonte di denaro. In modo unitario le forze europee che vi si richiamano hanno deciso sin dall’inizio di porre la questione degli stranieri al centro della loro campagna. Ma come farlo quando non ci sono più molti richiedenti asilo che arrivano nell’Ue? Qui compare il bersaglio salvatore per la campagna elettorale, il surrogato dei problemi veri: il Patto mondiale dell’Onu per le migrazioni, finito nel mirino delle forze xenofobe di tutta Europa.

 

Ma cosa prevede la direttiva? Partendo dalla constatazione che nel mondo vi sono milioni di uomini che emigrano (all’interno del loro Paese, nello Stato vicino e, da tempi più recenti, in giro per mezzo globo terrestre), essa afferma che questa gente deve essere trattata con umanità e deve poter godere di diritti. Gridano allo scandalo quelli che non vogliono vedere la realtà del fenomeno migratorio. «Il Patto Onu per le migrazioni è un invito a tutto il mondo a fare le valige e a venire da noi», sostengono all’unisono i fautori delle politiche anti-stranieri mobilitati contro di essi.


Mentre oltre cento Stati al mondo si preparano alla firma del Patto, in dicembre a Marrakech (Marocco), mezza Europa minaccia di chiamarsi fuori. In Austria l’estrema destra della Fpö ha messo in riga il suo governo, che non intende firmare, in Italia il vice-presidente del Consiglio Salvini vuole fare lo stesso e l’Ungheria, in ogni  caso, pure. D’altro canto, l’Afd in Germania e Le Pen in Francia conducono campagne ossessionanti. L’Udc non vuole naturalmente mancare da questo carrozzone xenofobo. E con essa diversi parlamentari Plr e Ppd, riusciti a contagiare la maggioranza del Consiglio federale che ha rinviato la decisione a dicembre.
Una tragedia dall’epilogo incerto.

Pubblicato il

22.11.2018 10:07
Roland Erne