Il caso vuole che conosca personalmente, e stimi altrettanto amichevolmente, il presidente del sindacato Vpod del personale aereo di terra qui a Zurigo, Daniel Vischer, deputato verde nel parlamento cantonale.
Seguo le sue dichiarazioni in questi ultimi giorni nei suoi interventi pubblici cerco di capire la strategia del sindacato in questo frangente. Mi occupo di etica e non sono uno specialista della difesa degli interessi dei lavoratori e quindi fatico un po’ a seguire le dichiarazioni ed i dibattiti.
Ma mi chiedo: quali sono i valori da difendere e promuovere quando un’organizzazione tentacolare come la Swissair sta crollando? I posti di lavoro evidentemente, mi si dirà. Convengo, anche se lo stesso Daniel Vischer, da militante «verde», aveva sempre difeso l’idea di un ridimensionamento dei voli sui cieli di Zurigo e dintorni.
Adesso, se i voli si riducono non tanto per il successo del movimento ecologico, ma per il tracollo citato, di colpo le esigenze ambientali vengono messe nel cassetto privilegiando invece la necessità di mantenere un Hub perlomeno di media grandezza a Zurigo.
Domanda autocritica a tutta la sinistra: stiamo facendo della politica del caso per caso? E’ possibile tenere un discorso coerente perlomeno sulla media durata?
Evidentemente ci possiamo consolare guardando ai temi ed ai discorsi della destra economica, che sicuramente non fa miglior figura. Fino a poco tempo fa si sentiva solo il ritornello «Mehr Freiheit, weniger Staat», ma in tempi di catastrofe anche i più liberisti riscoprono lo Stato e gli chiedono, come se nulla fosse, contributi sostanziosi.
Mai come in questi giorni mi è apparsa pertinente la parola chiave di bene comune anche se la sua concretizzazione non si è rivelata mai altrettanto piena di difficoltà, al punto da crederla improponibile. La ripresento comunque, almeno come concetto guida, per non lasciarci intrappolare da nuove forme di corporativismo, richieste anche talvolta in nome della solidarietà. Tutti hanno bisogno di lavorare, non solo i piloti, ma anche le persone che hanno pulito gli aerei tra un volo e l’altro e le donne delle pulizie all’aeroporto. I piloti della ex Swissair perderanno con ogni probabilità molti privilegi salariali, diventando «normali» come i loro colleghi di Crossair e delle altre compagnie europee.
Non tutti i mali vengono per nuocere: attraverso la tragedia dei possibili ed indesiderati licenziamenti si possono anche correggere ineguaglianze ingiustificate.
Solidarietà e giustizia vanno a braccetto anche se rimane un certo amaro in bocca.
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