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La tragedia della crisi in Grecia dura ormai già da sette anni e non se ne vede la fine. L’economia è crollata del 25 per cento, un terzo delle persone è senza lavoro e altrettanti sono i poveri. In molti non si possono più permettere di andare dal medico. Finora solo le guerre avevano gettato un paese in una simile miseria.
La tragedia greca non è diretta dagli dei dell’Olimpo, ma dai semidei del capitalismo. Dalla cosiddetta “troika”, formata da Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea. Il più importante semidio è il tesoriere tedesco Wolfgang Schäuble. Secondo il suo credo, uno stato deve spendere meno di quanto incassa. E quando contemporaneamente l’imposizione delle imprese viene ridotta, questo significa una dura politica del risparmio. In Germania per esempio nell’ambito delle infrastrutture: per la sua rete ferroviaria essa spende per ogni abitante un sesto di quanto spende la Svizzera. fino a che questa collassa, come successo recentemente lungo la linea ferroviaria della valle del Reno con il cedimento del terreno su cui poggiano i binari.


Alla Grecia, Schäuble ha ordinato la peggiore delle cure da cavallo: massicce riduzioni dei salari minimi, delle pensioni, della spesa sanitaria e degli investimenti (a un terzo del volume di partenza). Oggi il bilancio dello Stato greco è sì tornato in pareggio, ma l’economia è stata distrutta. Ciononostante la troika continua a perseguire la politica sbagliata di Schäuble: in luglio alla Grecia sono stati concessi altri 30 miliardi di euro per azzerare i debiti, ma per questo essa è costretta a ridurre ulteriormente le pensioni e a smantellare nuovamente i diritti sindacali. Il governo di sinistra di Syriza perde sempre più consensi, il che è sempre stato un obiettivo della troika.


Dei complessivi 300 miliardi di “aiuti” concessi negli ultimi sette anni, in Grecia non è arrivato quasi nulla: la gran parte dei soldi è finita nelle banche tedesche e francesi. Queste si sono così liberate dai debiti tossici, ma la Grecia continua a sedere su una montagna di debiti che non potrà mai saldare. Questo lo sanno tutti. Ora finalmente si comincia a intuire che la troika dovrebbe decidere un taglio del debito per consentire alla Grecia di risollevarsi, ma, prima delle elezioni tedesche del 24 settembre prossimo, nessuno osa chiederlo. Così la tragedia fa il suo corso.

Pubblicato il 

13.09.17

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