Ti licenzio col sussidio

Tagli alla Precicast di Novazzano, società del gruppo Georg Fischer che a più riprese ha beneficiato di soldi pubblici in Ticino

Tagli alla Precicast di Novazzano: secondo quanto appurato da area tre impiegati d’ufficio e 23 interinali sono stati lasciati a casa in queste ore. Dopo la Mikron a metà aprile, ecco un’altra impresa che licenzia dopo aver beneficiato di soldi pubblici. Fondata nel 1970 e specializzata in componenti per l’industria, l'azienda è stata acquisita nel 2018 dal gruppo Georg Fischer, basato a Sciaffusa. Un anno prima la ditta del Mendrisiotto aveva firmato un accordo da 750mila franchi con il Cantone: soldi destinati ad un investimento materiale come previsto dalla Legge per l’innovazione economica (Linn). Di questo denaro, stando ai dettagli presenti nel consuntivo 2019 del Canton Ticino, poco meno di 200mila franchi sono già finiti nelle tasche della Precicast. 

 

O meglio di Georg Fischer. Una multinazionale che nel 2019 ha realizzato 173 milioni di franchi di utile netto. Il gruppo è detenuto da una moltitudine di azionisti, i più grossi dei quali sono noti fondi internazionali: lo statunitense BlackRock (4,92%) e il britannico Impax Asset Management Limited (3,02%).

 

Georg Fischer, presente in una trentina di Paesi, in Ticino possiede anche un’altra azienda, la Agie Charmilles di Losone. A inizio maggio, anche qui erano stati effettuati importanti tagli: diciotto lavoratori, collocati prevalentemente tramite Adecco, erano infatti stati lasciati a casa. La Agie, oltre a beneficiare degli aiuti garantiti dal lavoro ridotto in relazione al nuovo coronavirus, ha anch’essa beneficiato di diversi sussidi pubblici. Il suo nome compare otto volte nella lista delle imprese che hanno beneficiato di sostegno cantonale per progetti di ricerca applicata: in totale gli accordi stipulati ammontano a oltre 612mila franchi; anche se, secondo i dati disponibili, soltanto 30.000 sono stati effettivamente erogati. A questi vanno aggiunti i 40.000 franchi stanziati a favore dell’internazionalizzazione dell’azienda, sempre nell’ambito della Linn.

 

Proprio settimana scorsa il Gran Consiglio ha dato il via libera ad un credito quadro da 20 milioni da destinare, nei prossimi quattro anni, alle aziende nell’ambito della promozione economica. In quell’occasione, la maggioranza ha bocciato la proposta del fronte rosso-verde che voleva modificare la legge e vincolare questi aiuti – in passato nemmeno resi noti pubblicamente – a criteri ambientali e sociali. Oggi il caso Precicast pone nuovi dubbi su questa decisione politica.

 

Pubblicato il

02.06.2020 13:16
Federico Franchini