«Il sindacato Syna si impegna, indipendentemente dal contratto collettivo nazionale 2003-2006 e oltre la sua durata, a preservare la pace del lavoro e a intrattenere con le imprese Migros un partenariato contrattuale e sociale basato su un assoluto impegno alla pace». Firmato: Max Haas, presidente di Syna, e Charles Steck, responsabile settori e rami professionali. In altri termini, pur di diventare partner nel Contratto collettivo (Ccl) di Migros il sindacato cristiano-sociale si impegna a rinunciare per sempre e comunque ad ogni metodo di lotta sindacale per la difesa dei diritti dei lavoratori. In cambio Syna non ottiene da Migros assolutamente nulla: in particolare niente di nuovo è aggiunto al Ccl vigente.
L’incredibile intesa fra Migros e Syna è stata firmata lo scorso 26 settembre, un mese dopo che Migros aveva disdetto il contratto collettivo con il sindacato Fcta. La Migros infatti sembra temere la determinazione e la combattività del sindacato Unia, che nascerà ad ottobre dalla fusione di Sei, Flmo e Fcta. Grazie all’accordo con Syna Migros vorrebbe dunque dimostrare di non essere contraria ai sindacati: sì, purché siano arrendevoli.
Nel Syna non tutti condividevano il modo di procedere dei vertici: ma la responsabile del settore servizi del sindacato cristiano sociale, Marlène Saner, è stata licenziata alla fine di febbraio. Invece di un accordo separato lei avrebbe preferito un’azione comune di tutti i sindacati attivi alla Migros. Saner, benché il contratto con Migros fosse di sua competenza, non era nemmeno stata informata dalla direzione del sindacato dell’accordo con il gigante della distribuzione. Al suo posto ha trattato e firmato direttamente il presidente Haas. Che dell’intesa con Migros si vanta: il perché lo sa solo lui. |