Svincoli opulenti e poveri libri

In una sala dell'Ufficio tecnico di Mendrisio sono esposti i disegni ed i preventivi per l'ingrandimento dello svincolo autostradale del borgo. Sembra che quest'opera sia resa indispensabile dagli ingorghi dovuti alla presenza dei centri commerciali (Fox Town ed affini), del Casinò Admiral, delle industrie e così via.
Insomma, ancora una volta, quelli incassano e l'ente pubblico sborsa senza senno.
Il preventivo indica la bellezza di 82 milioni di franchi, espropri dei terreni, ripari fonici, opere provvisorie ed onorari compresi.
Vale la pena di tentare una rapida descrizione del progetto.
La piccola rotonda esistente di Via Borromini (sic!) verrà allargata. Ne seguirà un'altra pressappoco della stessa dimensione e poi, al dilà dell'autostrada, sotto Rancate, ne verrà creata una enorme; una specie di piovra con tanti tentacoli, formati dai nuovi raccordi all'autostrada e alla superstrada per Stabio. A sud e a nord dello svincolo plurimo vi saranno per un tratto, sull'autostrada, ben quattro corsie a destra ed altrettante a sinistra.
Ma la cosa non finisce qui. A sud, lungo la bretella che collega la cantonale verso Genestrerio a Rancate si creeranno due nuove rotonde munite di piste di raccordo fluenti in direzione dell'autostrada e della superstrada di Stabio. Una di esse scenderà verso la Tana e strozzerà, in una specie di ultimo abbraccio mortale, quanto rimane dell'antico mulino, della segheria e dei vicini prati umidi, luoghi di una finezza indescrivibile per l'ombrosità, il silenzio, l'umiltà dei viottoli, i piccoli fiori, le luci smorzate. Dimentichiamoli. Di lì passerà un cantiere micidiale e poi fiumi di veicoli senza fine.
I disegni esposti ricordano certe figure degli svincoli americani e giapponesi, inseriti in un contesto piccolo e già fortemente alterato come la Valle del Laveggio ed il piano di Mendrisio e di Rancate. Il tutto faciliterà naturalmente e solleciterà anche l'allungamento della superstrada di Stabio in direzione del Gaggiolo come previsto da tempo.
A pochi passi da quei luoghi si intende invece chiudere una biblioteca: la sede mendrisiense della biblioteca cantonale, che l'anno scorso, a detta di Alberto Nessi, ha prestato a domicilio ben 17'277 volumi. Lo Stato dice che costa troppo. Il paragone viene spontaneo: 82 milioni per lo svincolo autostradale del borgo (certo, pagherà la sua parte anche la Confederazione) e nel contempo chiusura per ragioni di risparmio dell'unica biblioteca pubblica di un certo riguardo che costerà in tutto nel 2008 fr. 278'850 (Preventivo del Cantone). Senza contare che le strade e gli svincoli col loro traffico impestano l'aria, assordano gli abitanti e rendono la gente nervosa ed aggressiva mentre i libri hanno un buon odore, si leggono in silenzio da fermi, calmano e fanno compagnia.
Autostrade e libri rappresentano due visioni del mondo, due politiche, due prospettive antitetiche.
Chi oggi si definisce progressista deve scegliere da che parte stare e possibilmente reagire.
I disegni esposti a Mendrisio corrispondono a una domanda di costruzione. Cittadine e cittadini di Mendrisio, di Rancate e Ligornetto possono fare opposizione, come si dice, a norma di legge, sempre che la stessa autorità che oggi attacca i poveri libri non risponda loro che non sono legittimati, come è già successo, in casi simili, più di una volta.

Pubblicato il

05.09.2008 13:00
Tita Carloni
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