Sussidiati di lusso dove siete?

«Sussidi a chi guadagna 10 mila franchi?». Questo uno degli slogan utilizzati dal comitato contrario ai referendum cantonali del 16 maggio. Slogan accompagnato dall’immagine di una corda in tensione che si sta per spezzare, «quanto possiamo tirare la corda?». Se lo chiedono in molti. Quante sono le famiglie che nonostante uno stipendio di 10 mila franchi lordi al mese ricevono un sussidio dallo Stato per pagare parte del premio della cassa malati dal terzo figlio in avanti? Una domanda scioglilingua alla quale però parecchi ticinesi sono interessati a trovar risposta. Proviamo a far ordine nell’intricata matassa. Partiamo da Fabio Pontiggia, collaboratore di Direzione del Dfe, che con un suo articolo apparso sul “Corriere del Ticino” del 2 aprile scorso ha cercato di dimostrare che, ebbene sì, esistono famiglie con un reddito di 10 mila franchi e più e che vengono comunque aiutate dallo Stato per far fronte al costo della salute dal terzo figlio in poi. Pontiggia concludeva domandandosi: «è vera socialità? È, questo, un uso equo ed efficiente dei soldi pubblici? La risposta sembra scontata». Una risposta che implica l’accettazione pura e semplice di tutte le misure di risparmio previste dal preventivo 2004 nell’ambito dell’assicurazione malattia e contestate con il referendum. Ma si tratta anche di una risposta che non ha soddisfatto Gianni Guidicelli, deputato Ppd al Gran Consiglio, che, sempre sulle colonne del Cdt (8 aprile), ha contestato la logica di Pontiggia: «la storiella dei sussidi a chi guadagna 10 mila franchi al mese è usata ad arte dai contrari ai referendum, per dimostrare come non si intende assolutamente toccare le fasce di popolazione più bisognose», ha scritto il granconsigliere. A dimostrazione di ciò Guidicelli ha fatto notare che le misure di risparmio proposte nel Preventivo 2004 dal Consiglio di Stato nell’ambito dei sussidi ai premi dell’assicurazione malattia ammontano a circa 20 milioni di franchi e non solo a quegli 800 mila franchi dovuti ai “sussidiati di lusso” (e che tutta questa cifra sia dovuta ai sussidiati di lusso è un fatto «ancora tutto da dimostrare»). Una parte dei 20 milioni di “contenimenti”, 7 milioni e 300 mila franchi, non sono oggetto di referendum in quanto non prevedono una modifica legislativa: su questi il popolo non può votare (si tratta dell’abbassamento del limite di reddito che permette di ottenere il sussidio massimo e dell’aumento della parte di quota a carico dei beneficiari di sussidi). Guidicelli rileva che delle misure di risparmio, 12 milioni e 700 mila franchi, che i referendisti vogliono combattere, quella che dovrebbe riguardare i sussidiati con redditi superiori ai 10 mila franchi permetterebbe al Cantone di risparmiare soli 800 mila franchi. «Un’incidenza irrilevante su tutta l’operazione di contenimento dei sussidi», conclude Guidicelli. Pare che Pontiggia e il comitato anti referendario si siano dimenticati che al vaglio del popolo ci sono anche le misure di contenimento riguardanti la limitazione dei premi agli assicurati morosi e il calcolo della quota media ponderata sulle 20 casse meno care. Misure che comportano però una diminuzione del contributo statale per 93 mila dei 95 mila sussidiati ticinesi: praticamente meno sussidi per tutti. Sussidi intanto già versati per il 2004 ma che potrebbero, se il referendum dovesse fallire, essere decurtati retroattivamente al primo gennaio, con tutti i problemi di costo e legali conseguenti (vedi area n.12 del 19 marzo). Ma non perdiamoci nuovamente nella matassa: le “misure di contenimento della spesa” toccheranno praticamente tutti i sussidiati e non solo “quelli di lusso”. Questa è una verità inopinabile. Resta comunque la curiosità: esistono davvero famiglie che ricevono sussidi nonostante un reddito lordo annuo superiore ai 130 mila franchi? Quante sono? Nell’intervista che Fabio Pontiggia ci ha concesso via e-mail (vedi sotto) si spiega che nel 2002 il cantone ha sussidiato parte del premio a 531 figli di genitori con tre o più figli che guadagnavano fra gli 80 e i 120 mila franchi lordi annuali, cioè fra i 6 mila 150 e i 9 mila 200 franchi lordi mensili. Sono davvero “sussidiati di lusso”? E inoltre quanti sono quelli sopra ai 10 mila franchi? Nessuno, dieci, venti? Certamente, se ci sono, si tratta di «un’esigua minoranza», come dice lo stesso Pontiggia. Che ammette così implicitamente che quello dei “sussidiati di lusso” è un problema che, se mai esiste, è del tutto secondario. E come tale andrebbe trattato, senza metterlo al centro della campagna referendaria. E senza risolverlo punendo 93 mila altri cittadini realmente in difficoltà nel pagare i premi di cassa malati. Ma a Pontiggia, alla consigliera di Stato Marina Masoni e a chi sostiene i loro tagli importa ben altro: a loro interessa svuotare di senso il concetto di socialità per tornare alla carità poco più che ottocentesca, cioè a quell’«aiuto sociale indispensabile» a cui lo stesso Pontiggia nell’intervista si riferisce. Gettando definitivamente la maschera. Over 10 mila, "esigua minoranza" Fabio Pontiggia, lei sostiene che vi sono famiglie che ricevono sussidi per pagare il premio della cassa malati dal terzo figlio in avanti nonostante abbiano un reddito lordo mensile superiore ai 10 mila franchi. Su 95 mila ticinesi che ricorrono all’aiuto dello Stato quanti rientrano in questa casistica? Fortunatamente un’esigua minoranza: sarebbe un vero scandalo se non fosse così. In base alla legge in vigore, lo Stato sussidia oggi famiglie con tre figli che hanno un reddito determinante (in genere il reddito imponibile) fra i 39 mila e 1 franco e i 65 mila franchi. Per i sussidi di quest’anno, sono redditi imponibili della tassazione 2001-2002 che concerne i redditi effettivamente percepiti nel biennio 1999-2000. Quindi oggi lo Stato sussidia interamente o quasi il premio di cassa malati del terzo figlio di famiglie che nel 1999-2000 avevano un reddito lordo compreso fra 80 mila e 120 mila franchi. Oggi la maggior parte di queste famiglie ha un reddito effettivo superiore. Nel caso di famiglie con più di tre figli, i redditi lordi sussidiati sono ancor più elevati: ogni figlio consente infatti una deduzione aggiuntiva di 8 mila franchi. Capisco bene l’obiettivo della domanda: dimostrare che la misura è minima, quasi un dettaglio nella votazione del 16 maggio. Ma la misura vuole proprio correggere, in modo puntuale, queste situazioni di sussidi statali inutili. Stupisce che i paladini della socialità vi si oppongano. Per una ragione semplicissima: aumentando continuamente il numero dei beneficiari di sussidi, con l’inclusione di persone che non hanno in realtà bisogno dell’aiuto statale, si rischia di compromettere la vera socialità, quella che dovrebbe concentrare la sua azione sulle persone e sulle famiglie che hanno veramente pochi mezzi. Disperdere i sussidi è una politica iniqua. L’operaio senza figli che guadagna 4 mila franchi lordi al mese, con le sue imposte contribuisce a pagare i sussidi a queste famiglie che hanno redditi fino a sei cifre: francamente la trovo una situazione indifendibile. Quanto spende il Canton Ticino in sussidi per l’assicurazione malattia per le economie domestiche che hanno un reddito lordo sopra ai 10 mila franchi? Nel 2002 (sono gli ultimi dati ufficiali pubblicati) vi erano 531 figli di assicurati sussidiati in famiglie con reddito lordo fra circa 80 e 120 mila franchi o più. Il totale dei sussidi versati era pari a poco meno di 422 mila franchi. Senza la modifica di legge in votazione, il numero di questi figli di famiglie certamente non in difficoltà finanziarie aumenterebbero considerevolmente, poiché allo stesso reddito imponibile, nel 2005 corrisponderanno redditi lordi nettamente superiori, grazie alle maggiori deduzioni fiscali (quella per figlio passa ad esempio da 8 a 10 mila 400 franchi). Di qui il correttivo deciso dal Governo e dal Parlamento, che farà risparmiare al Cantone almeno 80 mila franchi. Sono soldi pubblici male utilizzati. Concretamente, il sussidio annuo per figlio nel 2005, senza modifica di legge, sarebbe pari a circa mille franchi su un reddito, come detto, fra oltre 80 e oltre 120 mila franchi. Non penso proprio che si possa parlare di aiuto sociale indispensabile. Il contenimento della spesa per quanto riguarda l’assicurazione malattia dovrebbe ammontare secondo il preventivo 2004 a 20 milioni di franchi. Le misure combattute dal referendum riguardano 12,7 milioni di franchi. Di questa cifra il risparmio dovuto all’aumento dei limiti di reddito per il sussidio del terzo figlio, la misura riguardante i redditi lordi sopra ai 10 mila franchi, ammonta a 0,8 milioni di franchi. Non crede che queste informazioni erano da inserire nel suo articolo? Il contenimento di spesa con effetto nel 2004 è di 18 milioni e 400 mila franchi; la misura discussa in questa intervista entrerà in vigore nel 2005 (se sarà approvata). Le misure combattute con il referendum relativo al settore delle casse malati incidono per 11 milioni e 900 mila di franchi nel 2004 e per altri 800 mila di franchi nel 2005. Lei mi rimprovera di non aver dato queste informazioni nel mio articolo. Come giornalista, è disattento: le cifre le avevo pubblicate nel precedente articolo sul medesimo giornale, il 9 febbraio. E chi vuole trova tutti i dettagli sul mio sito internet (www.fabio-pontiggia.ch).

Pubblicato il

23.04.2004 02:30
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