Superbonus 110%, un’opportunità anche per gli emigrati

Da quando è arrivata la pandemia del Covid-19 le economie nazionali di moltissimi Stati sono entrate in crisi, alcune di più altre meno. Tra quelle più colpite vi è stata sicuramente l’economia italiana che da anni era già in sofferenza. Come spesso accade in Italia, la fantasia del Belpaese è determinante per affrontare al meglio i momenti di crisi e anche in questo frangente è accaduto che il governo italiano si è inventato i “bonus” – ovvero tutta una serie di incentivi per la popolazione per far riprendere fiato all’economia italiana – che, infatti, hanno sicuramente contribuito nel 2021 a far aumentare del 6,5% il Pil nazionale.

 

Nel corso della pandemia di questi bonus ne sono stati introdotti per tutti i gusti come lo dimostrano questi esempi: il sismabonus, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, il bonus caldaia, il bonus idrico, il bonus facciate, il bonus restauro, il bonus verde, il bonus mobili, il bonus elettrodomestici, il bonus prima casa per i giovani under 36 e quello per l’affitto per gli under 31, il bonus partita Iva, il bonus disoccupati, il bonus docenti, il bonus nido, il bonus cultura, il bonus bancomat, nonché l’ecobonus moto e scooter! Tuttavia, in genere, i benefici per questi bonus sono condizionati dal valore dell’Isee del richiedente (l’Isee è l’acronimo di “Indicatore situazione economica equivalente” uno strumento introdotto in Italia per permettere di calcolare la condizione economica di una famiglia in base al reddito e al patrimonio) e consistono nella possibilità di poter portare una percentuale della spesa sostenuta in detrazione per le tasse, sia pure spalmata nell’arco di alcuni anni. Cioè viene richiesta una condizione finanziaria, quella rilevata dall’Isee, che difficilmente possono soddisfare molti soggetti iscritti all’Aire e, men che meno, gli emigrati italiani possono portare a detrazione fiscale il beneficio del bonus tranne coloro che godono di redditi di natura italiana soggetti al fisco dello Stato italiano.

 

Cosa diversa è per il “Superbonus 110%” per l’efficientamento energetico della casa. Un beneficio a costo zero per il proprietario dell’immobile di cui, invece, possono avvalersi anche gli iscritti all’Aire non essendo questo bonus vincolato al valore dall’Isee e non consistendo in una detrazione fiscale bensì nella cessione dell’ammontare della spesa sostenuta ad altri soggetti che possono essere gli istituti di credito oppure degli intermediari finanziari che, a loro volta, si rivarranno sullo Stato. Una opportunità, questa del Superbonus, da non farsi sfuggire da parte di quegli emigrati che nel passato avevano investito i primi risparmi nell’acquisto di una abitazione in Italia – spesso nei villaggi da dove erano partiti – e che molto probabilmente non è dotata di tutti quegli accorgimenti edilizi che servono per garantire l’efficienza energetica di un edificio. Un’opportunità sia per le famiglie che vogliono ancora godere in futuro di quella abitazione, sia per coloro che intendano venderla poiché, con i lavori di efficientamento energetico, quell’immobile acquisirebbe certamente più valore sul mercato immobiliare.

 

Naturalmente, anche in questo caso, come spesso accade in Italia, l’iter burocratico per accedere al “Superbonus 110%” non è affatto semplice. Anzi, recentemente – per evitare o, quantomeno, limitare abusi e truffe che purtroppo si sono già verificate fin dalla sua introduzione – è stato reso ancor più complicato l’ottenimento di questo superbonus pertanto, per informazioni più specifiche, consigliamo agli interessati di contattare preferibilmente un tecnico di fiducia (geometra, architetto, impresa edile) attivo nella località in cui si possiede l’immobile.

Pubblicato il

17.02.2022 10:08
Dino Nardi