Suicidio assistito: effetti perversi in Svizzera

I giornali della Svizzera tedesca hanno ripreso in questi giorni alcuni “scambi” polemici che si sono scambiate varie organizzazioni filoeutanasiche attorno al cosiddetto “suicidio assistito”. Di che cosa si tratta? Visto che il nostro codice penale non punisce chi aiuta una persona a prendersi la vita, se questo aiuto non è dettato da motivi egoistici, e che la medesima pratica è penalmente vietata in vari paesi europei limitrofi, le organizzazioni citate offrono questo “servizio” a persone provenienti dall’estero sul nostro territorio. Sempre il nostro codice penale (all’art. 115) non precisa se questa persona sia un morente, un malato o in quale condizione essa si debba trovare. A dire il verso il paragrafo non era nemmeno stato pensato a suo tempo per risolvere i problemi legati alla fase terminale della vita. Così hanno finito ultimamente i loro giorni in Svizzera varie persone che non erano sicuramente da considerare come “morenti”. Non è mia intenzione trasportare ora questa polemica nella Svizzera italiana e disquisire su un giudizio etico attorno al cosiddetto “suicidio assistito”. Ci sono altre sedi ed occasioni per farlo. Mi preme solo attirare l’attenzione di chi legge area su un aspetto del problema trascurato dalla stampa svizzero-tedesca. Si può certamente parlare di un “abuso” del citato art. 115 del codice penale, ma chi ne porta la principale responsabilità? Secondo me l’élite politica del nostro paese. Da anni il problema è stato presentato in parlamento (soprattutto da Ruffy prima e da Cavalli poi) ma i parlamentari hanno fatto in gran parte orecchio da mercante. L’ultima iniziativa parlamentare di Cavalli è stata spazzata via in poche battute, senza prendersi la briga di strutturare un dibattito approfondito anche se controverso. Ora questa problematica estremamente complessa va a finire sulle pagine della “boulevardpresse” e ci si lamenta del basso profilo assunto dal dibattito. Bisognava pensarci prima a tempo debito. Oso sperare che i problemi legati all’aiuto dei morenti trovino presto un nuovo approccio e che questa volta i nostri rappresentanti a Berna non voltino la faccia dall’altra parte….

Pubblicato il

06.09.2002 12:30
Alberto Bondolfi