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Stop neoliberismo
di
Françoise Gehring Amato
Appuntamento di Attac Ticino con la sua prima assemblea ordinaria. L’Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e l’aiuto ai cittadini (Attac) ha infatti convocato per domani, sabato 28 aprile (dalle ore 14 presso l’Università della Svizzera italiana a Lugano) l’incontro annuale con i suoi membri. Un appuntamento importante che permetterà di tracciare un primo bilancio sulle attività svolte dall’associazione in questo primo anno. Un’indicazione viene comunque dal Comitato di Attac che, nei documenti assembleari, parla di bilancio positivo. "Attac-Ticino — leggiamo nei documenti — attraverso le sue attività è riuscita a catalizzare attorno a sé l’attenzione di un numero sempre crescente di persone; ha inoltre contribuito a portare nel dibattito politico alcune tematiche spesso ignorate". L’associazione è stata particolarmente attiva nelle attività legate alla lotta contro la mondializzazione economica; è stata, in particolare, "promotrice di alcune campagne che si sviluppano a livello internazionale (manifestazioni a Ginevra e Davos)". Per quanto riguarda il piano locale e nazionale, Attac si è particolarmente distinta nel denunciare il fenomeno delle privatizzazioni dei servizi pubblici, "una delle componenti essenziali della mondializzazione neoliberale". "Battersi contro la chiusura degli uffici postali o contro il finanziamento alle scuole private — afferma Attac — significa combattere gli effetti concreti sul piano locale delle politiche neoliberali adottate in tutto il mondo". Considerato il ricco bottino di attività dell’anno scorso, Attac intende continuare sulla medesima strada tenendo sempre presente l’importanza di coniugare i due piani dell’azione: internazionale da un lato e locale nazionale dall’altro. Tre le principali proposte che Attac presenterà all’assemblea: • dare attivamente seguito alla partecipazione all’Altra Davos (un appuntamento molto seguito che si svolge in concomitanza con il Forum economico mondiale); • costituire un gruppo di lavoro per organizzare l’informazione in Svizzera e la partecipazione di una delegazione nazionale al prossimo Forum sociale mondiale previsto ancora a Porto Alegre (Brasile) per gennaio 2002; • impegno a tutto campo per combattere il piano di ristrutturazione della Posta che prevede la chiusura di numerosi uffici postali. Su quest’ultimo punto Attac intende profilarsi con decisione organizzando una giornata di discussione e di mobilitazione il prossimo 16 giugno. L’assemblea vuole essere un momento di riflessione sulla questione e l’occasione per elaborare delle strategie di lotta e di azione comune. "Potrebbe anche essere una prima tappa — leggiamo nel documento — per eventuali altri manifestazioni a livello nazionale". Come noto il piano di ristrutturazione della Posta prevede la soppressione, entro il 2006, di 700-900 uffici postali situati in periferia e di altri nei centri urbani. Questo progetto, che si iscrive nella logica del processo di privatizzazione alimentato dal neoliberismo, cancellerà numerosi posti di lavoro. A livello federale è pure in discussione il lancio di un’iniziativa per impedire la chiusura degli uffici postali. Attac sottolinea come lottare contro la chiusura degli uffici postali significa difendere il servizio pubblico; un servizio che va a favore di tutti i cittadini. Per tenere viva l’attenzione Attac Ticino ritiene necessario organizzare delle azioni a livello cantonale già nel corso del mese di maggio.
Pubblicato il
27.04.01
Edizione cartacea
Anno IV numero 14
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