Stanley, per esempio

Sappiamo che nel mondo ci sono regimi odiosi che reprimono ogni forma di opposizione. E sappiamo che ci sono esseri umani che riescono a salvare la loro pelle soltanto se trovano accoglienza e protezione ben lontano da casa loro. Credete che queste persone riescano sempre a farsi emettere un documento d'identità dai loro aguzzini? Sappiamo anche che uomini, donne e perfino bambini vengono scacciati dalle loro case non già da dei persecutori, ma dalla povertà. Attratti come sono dai paesi ricchi sperano di poterci lavorare, di costruirsi lì un'esistenza e di mantenere anche la famiglia rimasta in patria. Capita che, nel tentativo di impedire un rimpatrio, distruggano i loro documenti. Perché con un rimpatrio perderebbero la loro ultima, disperata speranza. In base alla nuova legge sull'asilo la mancanza di documenti d'identificazione costituisce un motivo sufficiente per non entrare nel merito di una domanda d'asilo. La diffidenza nei confronti di coloro che bussano alle nostre porte è così grande che nemmeno in caso di dubbio si riesce più a decidere in loro favore. Che abbiano o che non abbiano documenti, di questa gente si sospetta sempre. Stanley Van Tha, per esempio: diceva di essere perseguitato dal regime birmano. Non gli si credette, proprio perché aveva un passaporto. Accompagnato da due agenti di polizia bernesi fu espulso verso la Birmania nel 2004. E lì fu condannato a 19 anni di carcere. La Svizzera aveva ora la prova che Van Tha aveva detto la verità: ma per lui era ormai troppo tardi. Tutti i richiedenti l'asilo devono avere il diritto ad un esame accurato della loro situazione, al rifiuto dell'arbitrio (vera e propria lotteria della sofferenza) e al beneficio del dubbio. Ecco in realtà cosa dovrebbe garantire una legge sull'asilo. Ma la revisione della Legge sull'asilo va esattamente in senso opposto. Per questo contraddice gli impegni internazionali che la Svizzera si è assunta. Per questo è indegna della Svizzera. E per questo la dobbiamo respingere il 24 settembre prossimo.

Pubblicato il

19.05.2006 00:30
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