Stanchi della libertà

Si dice che Bush abbia vinto le elezioni perché ha fatto leva su “valori tradizionali”, semplici e forti: patria, famiglia, lavoro, religione,… Poiché quest’approccio ha un certo successo anche da noi (consensi per l’Udc, giovani che rivendicano fieramente il loro essere conservatori), dobbiamo chiederci il perché. Un aneddoto suggerisce una chiave d’interpretazione della tendenza “neocon”. Una signora della buona borghesia inglese spiegava all’intervistatore che si era convertita all’Islam perché era stanca di dover scegliere come combinare i colori e le forme dei vestiti, delle scarpe, della borsetta…Un bell’abito nero fino alle caviglie e un velo sui capelli come propugnato dalla tradizione islamica risolvevano quei problemi. Non c’è molto da ridere. La scelta religiosa, culturale, di vita di quella signora, l’elezione di Bush alla presidenza degli Stati Uniti, i successi dell’Udc in Svizzera hanno un comune denominatore: il bisogno di ridurre la complessità e l’incertezza, il bisogno di limitare le scelte. Pensate a un tema classico, quello della famiglia. Da una parte, il matrimonio fra un uomo e una donna, figli naturali, la madre che si dedica a loro e il padre che lavora. Semplice e collaudato. Dall’altra, la varietà e complessità delle “nuove forme di convivenza”: famiglie ricostituite con figli dei matrimoni precedenti, cui si aggiungono magari nuovi figli; adozioni transcontinentali; coppie, registrate o meno, di soli uomini o di sole donne; famiglie monoparentali con la condivisione o meno dell’autorità parentale, diritti di visita e, magari, custodia dei figli alternata… Molte complicazioni, tanta fatica! Come se non fosse già difficile muoversi nel mercato globale, trovare un lavoro sicuro, assicurarsi un reddito regolare. Non è un caso che il cardinale Ratzinger sia diventato Papa dopo un duro attacco al relativismo morale, al voler capire e giustificare posizioni morali diverse come se fossero equivalenti. Un Dio, una Chiesa, un Papa, una morale. O, per molti Musulmani, un Dio, un libro “dettato” da Dio (il Corano), che non deve essere interpretato ma preso alla lettera, sia per il comportamento individuale, sia per la regolazione statale della vita sociale. Più semplice, più sicuro, più tranquillizzante… E ancora. Non è un caso che, come documentato da un recente dossier di un settimanale romando, giovani e meno giovani della campagna (soprattutto Svizzera Tedesca) detestano sempre di più la città, luogo per eccellenza della varietà, della complessità, dell’incertezza, delle sperimentazioni, del relativismo morale, della tolleranza, della libertà… Sì, forse è proprio questo il rischio: essere sempre più stanchi, stanchi di scegliere, stanchi della libertà…

Pubblicato il

02.09.2005 13:30
Martino Rossi
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