Economisti, analisti finanziari, banchieri e industriali di mezzo mondo sono tutti concordi: questo nuovo anno sarà all’insegna della ripresa, quella economica chiaramente.
I segni premonitori arrivano dagli Stati Uniti, ci dicono gli entusiasti esperti: gli indici di attività industriale a un livellomai tanto elevato dagli ultimi vent’anni, la quota delle ordinazioni letteralmente involata, la fiducia dei consumatori rinvigorita sfoceranno in una fervente attività economica.
Beati gli americani, ma non solo loro, anche noi cittadini della vecchia Europa possiamo rallegrarci, ci insegnano i professionisti del settore. Un’America in crescita è anche un’America che consuma di più e alla quale noi possiamo vendere sempre di più i nostri prodotti. Peccato che le nostre vecchie monete europee ci si mettano in mezzo: si sono apprezzate per rapporto al dollaro (o forse è lui che si è indebolito, chi lo sa) e contraggono le nostre ritrovate esportazioni.
Se l’economia americana spicca il volo quella europea aspetta paziente di essere trainata, ma restiamo fiduciosi.
Fiducia e ottimismo sono sorella e fratello della ripresa. «La ripresa comincia da voi», «Grazie, grazie, grazie…» si sente in una recente pubblicità promossa in Italia. Si potrebbe quasi avere l’impressione che in queste “pubblicità progresso” confezionate dall’intellighentia economica mondiale per conto dei governi locali si nasconda una sorta di messaggio subliminale del genere «cittadino taccagno metti mano al borsello se vuoi guarire la malata economia e aumentare il tuo benessere».
Se non ci capite nulla è colpa vostra, insomma è chiaro che spendendo di più fate diventare più ricco il venditore e che questo mettendo mano alle tasche a sua volta renderà più gioioso il prossimo fortunato. È la grande ruota dell’economia e tutti devono fare la propria parte, ci spingono a credere economisti e governanti. Se anche voi vi annoverate fra quegli sciocchi che non riescono a seguire questi facili ragionamenti non vi preoccupate. Dell’esclusivo club facciamo parte anche noi, mal comune mezzo gaudio.
Anche noi, come voi, crediamo che per spendere prima si devono avere i danari. Forse ci sbagliamo, forse è meglio fare come la grande America che vive al di sopra delle sue possibilità e accumula debiti di anno in anno.
Famiglie sì indebitate ma entusiaste sostenitrici dell’economia indigena. Ma se c’è un debitore c’è anche un creditore da qualche parte.
Siamo un po’ confusi, signora economia permettendo cerchiamo di riprenderci pure noi. |