Sovranità ed egoismo

Tra gli argomenti favoriti dei detrattori dell’adesione della Svizzera all’Onu primeggia la questione della sovranità nazionale che andrebbe, in caso di vittoria del sì in sede di votazione, irrimediabilmente persa. Al di là delle critiche, anche severe, che si possono esprimere contro l’Organizzazione delle Nazioni Unite (sicuramente perfettibile sotto molti punti di vista), ci preme restare sull’argomento della sovranità aprendo però la finestra su un’altra organizzazione internazionale, più potente, più vincolante e fondamentalmente più ingiusta. Alludiamo all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), di cui la Svizzera fa parte e per la quale ha dovuto e deve rinunciare alla sua sovranità. Perché, come noto, l’Omc può imporre alle nazioni il cambiamento delle proprie normative e leggi per renderle conformi alle sue prescrizioni. «Abolire le leggi nazionali e le frontiere economiche per sviluppare la mobilità del capitale e il “libero mercato” – ha detto Ralph Nader, fondatore di Public Citizen – ha fatto la fortuna dei colossi dell’economia globale ma si prospetta disastrosa per il resto del mondo». Ma come? Forse che i diktat delle multinazionali e del potere economico – che seminano ingiustizie ai quattro angoli della Terra scavando abissi sempre più profondi tra Nord e Sud – valgono la perdita della sovranità nazionale mentre il discorso, seppur diverso, non vale per l’adesione all’Onu? La risposta, visto che in seno all’Omc i paesi ricchi hanno solo da guadagnare (sulla pelle, naturalmente, dei più poveri), è affermativa. Quindi, spingendo il ragionamento ancora più in là, lo scambio «perdita della sovranità nazionale per maggiori interessi» è più che vantaggioso. Un atteggiamento opportunista ed egoista, non c’è che dire, che legittima una visione dello Stato nazione estremamente utilitaristica e mercantile. In realtà l’argomento della sovranità nazionale è soltanto un alibi poiché se l’Omc dovesse riuscire ad imporre la sua dittatura commerciale, economica e politica, potrebbe pregiudicare la democrazia e minare seriamente l’autonomia degli stati nazionali privandoli del potere di decidere. Un potere così devastante l’Onu non ce l’ha.

Pubblicato il

22.02.2002 00:30
Françoise Gehring Amato