Sotell non vuole la trasparenza

Il Ticino fu uno degli ultimi cantoni a introdurre la Legge Trasparenza, nel 2013. Dai resoconti annuali stilati dall’Ufficio competente, s’intuisce che gran parte delle richieste siano nell’ambito edile (domande di costruzione), fra quelle che si potrebbero definire le beghe tra vicini. Progressivamente però, sta crescendo la richiesta di accesso a documentazione relativa alla gestione della cosa pubblica. Come molti media svizzeri, area non è nuova a inoltrare le richieste appoggiandosi alla legge sulla trasparenza. Le informazioni e le consulenze procedurali sono chiare, di semplice attuazione, senza che sia necessario affidarsi a un avvocato. L’unica nota dolente, concerne i tempi lunghi. Ma la lungaggine è un problema che attanaglia l’intera giustizia ticinese, non la sola Legge Trasparenza.


Nell’ottobre 2017, area voleva conoscere i conti di Sotell, l’agenzia interinale del tempo libero di Lugano. Di statuto privato, fu creata anni fa da esponenti del Comune di Lugano per organizzare l’ingaggio di personale per gli eventi temporanei promossi dalla Città. Col tempo il suo giro d’affari è notevolmente cresciuto. I suoi bilanci, solo stimabili, superano i sei zeri. I più la conoscono per il Longlake, «uno dei più grandi open air urbani della Svizzera!» come scrivono gli stessi promotori di un mese di eventi artistici negli spazi pubblici. Un’altra attività piuttosto nota di Sotell, è il Mojito, il bar estivo sul lungolago di fronte al Municipio. Sotell ci ha negato l’accesso alla sua documentazione, rivendicando di essere una associazione di diritto privato e dunque non sottoposta alla Legge Trasparenza. Di altro avviso, area ha inoltrato ricorso alla Commissione cantonale della Trasparenza.


A fine dicembre 2018, la Commissione ha dato ragione ad area, intimando a Sotell di fornirci la documentazione. Quest’ultima si è però nuovamente opposta, inoltrando ricorso al Tribunale amministrativo cantonale contro la decisione della Commissione. Visti gli abituali tempi del Tram, si stima che la decisione finale arriverà tra 8-12 mesi. L’intero iter durerà circa due anni e mezzo.


Il ricorso al Tram di Sotell è legittimo, poiché previsto dalla legge. Sorge però una domanda, più giornalistica ma non meno legittima: perché la trasparenza dell’attività di Sotell fa tanta paura ai suoi responsabili? Parafrasando i politici quando giustificano la violazione della privacy dei cittadini in nome della sicurezza o della lotta agli abusi: “Chi non ha niente da nascondere, non ha nulla da temere”.

Se sarà stata una paura giustificata, ve lo racconteremo tra poco meno di un anno. O almeno, ce l’auguriamo.

Pubblicato il

01.01.2019 16:32
Francesco Bonsaver

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