Ho fatto un sogno, un sogno all'incontrario.
Ho sognato che tutto quello che andava male andava bene
e tutto quello che andava bene andava male...
Andava quasi tutto bene!
Ai semafori c'erano ancora i marocchini.
La gente si fermava e gli lavava gli occhiali.
E i marocchini gli davan due o tremila lire,
ma il denaro non aveva valore
Ho sognato che l'Aids si prendeva quando non si scopava
che quando i figli tornavano a casa troppo presto la sera
i genitori dicevano:
"Ma sei già qui? Ma mi vuoi morire vergine? Dài, riesci!”.
Era un sogno dove io volavo volavo volavo volavo
e dall'alto vedevo la Svizzera
e la Svizzera nel sogno all'incontrario era uguale
perché il contrario di neutro è neutro
e lì c’erano i poliziotti che rubavano ai richiedenti l’asilo.
Era un sogno perfetto,
dove in via Montenapoleone a Milano
sfilavano modelle americane basse e intelligenti.
Sui muri non c'erano spiaccicate le pubblicità dei Benetton
perché spiaccicati sui muri c'erano i Benetton!
Era perfetto, preciso, perfetto...
(adattamento da “Sogno all’incontrario” di P. Rossi) |