Smog town, tanto fumo...

…e poco arrosto. Potrebbe essere il riassunto di quanto hanno detto i rappresentanti delle autorità invitati da Sos Mendrisiotto ambiente alla serata di mercoledì scorso a Mendrisio, per discutere del Piano di San Martino (si veda area n. 25 del 18 giugno). Il capo dell’Ufficio della pianificazione del territorio, dott. Celio, ci ha fatto sapere che la pianificazione non è una cosa banale, anzi è molto complessa. Ci sono (ci sarà) il nuovo Piano direttore cantonale, il Piano regolatore comunale di Mendrisio (altro che un piccolo esame d’impatto ambientale, secondo il sindaco Croci) e l’esame delle domande di costruzione (pezzetto per pezzetto, secondo la solita tattica del salame, ha insinuato l’avvocato Damiano Bozzini dell’Ata). Quindi, cosa volete di più ? Abbiamo inoltre saputo che esiste un grande cerchio territoriale insubrico con un raggio di 50 chilometri e circa 6 milioni di abitanti, che ha il suo centro proprio a Mendrisio, anzi nel Piano di San Martino. E che nel centro del centro c’è il Fox Town, che sarebbe dunque non l’ombelico del mondo ma sicuramente l’ombelico dell’Insubria. L’imprenditore Tarchini, che sedeva sornione in sala, supportato da alcuni fedeli collaboratori muniti di bloc-notes, queste cose le pensa probabilmente da un pezzo ma non va in giro a dirle. Dalla sala, un po’ disordinata negli interventi ma molto vivace, sono stati sollevati numerosi dubbi sulla legalità dei permessi e degli interventi edilizi, in special modo sui posteggi, e sulla mancanza colposa dei necessari esami d’impatto ambientale. Borradori, incalzato anche dai rappresentanti dell’Ata Bozzini ed Herger e da Beat Allenbach ha detto che no, che tutto è sempre stato perfettamente regolare, che la legalità è sempre stata rispettata, che il suo Dipartimento fa tutto il possibile per controllare la situazione, anzi fa anche di più, perché è in elaborazione una normativa cantonale sui posteggi e c’è il Piano dei trasporti del Mendrisiotto, considerato un esempio sul piano federale, e ci saranno i ripari fonici (Bissone) e che bisogna contemperare l’ambiente con l’economia, e salvare i posti di lavoro, e valorizzare la bellezza del paesaggio, e… Dalla sala uno chiede quanti posti di lavoro (per residenti e frontalieri) sono stati creati nel Piano di San Martino e vuole un numero. Agitazione. Il sindaco Croci scende dal tavolo, va a cercare informazioni qua e là tra i suoi funzionari e conoscenti, ma ne cava poco o nulla. Poi risale. L’interpellante non otterrà soddisfazione, da nessuno. Allora il sindaco si lascia andare a certe sue personali considerazioni. La mobilità? L’impatto ambientale? I posteggi? L’inquinamento? Non li fermerà nessuno, sono il prezzo e il frutto della nostra libertà. Sono i comportamenti, la mentalità, l’anima della gente che vanno modificati! Ma in che maniera Signor Sindaco? Qualcuno pensa, conoscendo le sue inclinazioni, che potrebbe fare un triduo alla Beata Vergine per invocare l’estremo salvamento del Piano di San Martino. Ma l’ora è tarda. Anna Biscossa, rinata, chiude la serata che è stata lunga e interessante. Un fatto però mi ha colpito: la manifestazione aveva luogo nell’aula magna dell’Accademia di architettura di Mendrisio. Non ho visto un solo insegnante, un solo studente, un solo architetto tra l’ottantina di presenti in sala. Ma da quella prestigiosa culla non dovrebbero uscire i Nuovi Architetti Territoriali? Mah?

Pubblicato il

25.06.2004 12:30
Tita Carloni