Con un’autoblindo su un vaporetto dirottato, un commando di terroristi padani aveva occupato il campanile di S. Marco, vi ricordate? Da lassù gridavano: “Italiani, fermi tutti! Siete circondati!” e tiravano fette di polenta. A salutarli come eroi però non furono i degenti del locale manicomio ma diversi ministri, capeggiati da Bossi, che li chiamava “Serenissimi”. E serenissimi eravamo anche noi, quando l’unico terrorismo che conoscevamo era quello a fette di polenta. Molto meno sereni sono invece oggi non solo gli Italiani in Libia, ma anche le migliaia di soldati italiani mandati a rischiare la pelle in Afghanistan e in Iraq e i milioni di italiani che ogni giorno prendono treni e metropolitane. L’Italia aveva le migliori relazioni con il mondo arabo, costruite in cinquant’anni di diplomazia. Ma iI governo di Mastrolindo è riuscito a rovinarle. Sono riusciti a fare dell’Italia uno dei Paesi più squalificati di fronte a un miliardo di musulmani e uno dei nuovi bersagli del terrorismo islamico. Gli islamisti ce l’hanno con “tutto l’Occidente”? Allora come mai i Paesi più colpiti dagli islamisti sono gli Usa, la Gran Bretagna, la Spagna e la Danimarca, che hanno invaso l’Iraq con i loro soldati? Quale islamista attaccherebbe mai la Svizzera o l’Austria? Così, la tenacia del governo italiano è riuscita a fare entrare anche l’Italia nella lista nera. Con una quarantina di morti iracheni e italiani, l’intervento militare in Iraq è il prezzo che Mastrolindo ha fatto finora pagare ai suoi concittadini per ammettere le aziende italiane al grande banchetto della ricostruzione di un Paese mezzo distrutto dalla coalizione di cui l’Italia fa parte. Una strategia cinica, ma con una sua logica. Invece non si capisce la logica che ha portato l’Italia ufficiale al primo posto nella hit parade dei Paesi che insultano un miliardo di musulmani. Il secondo Paese di questa hit parade è così lontano che nemmeno sappiamo quale sia. Gli Usa? Siete sicuri? Immaginatevi che Bush abbia scelto un ministro importante come quello delle riforme istituzionali, un ministro di così alta levatura da essere uno dei “quattro saggi” che riscriveranno metà della Costituzione degli Usa. Beh, v’immaginate che questo ministro possa andare in televisione a scamiciarsi per mostrare una maglietta con una vignetta che offende i credenti di una religione? V’immaginate un ministro di Bush che dice, come fece un ministro italiano, "il mio maialino non vede l’ora di fare la pipì sulla moschea"? V’immaginate deputati governativi statunitensi andare a versare taniche d’urina di porco su un terreno destinato ad una moschea, come fece un onorevole Padano? Immaginate che il giornale ufficiale del partito repubblicano Usa, se fosse diretto da uno dei più importanti ministri di Bush, pubblicherebbe in prima pagina una vignetta con Maometto con una bomba nel turbante, come fece la Padania, diretta da Bossi, domenica 12 febbraio? Immaginate che a un congresso dei giovani repubblicani Usa questi potrebbero acclamare un ministro statunitense gridando non solo “Usa di merda” ma anche “Musulmani di merda”, come fecero qualche settimana fa i giovani padani con il ministro Maroni, al grido di “Italia di merda”? Non infieriamo sul dentista Calderoli. Gli altri ministri, quelli che gli hanno assicurato piena solidarietà e con cui Mastrolindo ha dichiarato “piena sintonia”, restano. La linea di Calderoli infatti non è quella di un ubriaco pentito. È la linea del secondo partito più importante di questo governo. Diversi suoi ministri hanno chiamato più volte “nazisti rossi” magistrati e parlamentari italiani e europei. Un ministro arringò la folla con un megafono al grido di “chi non salta italiano è”. E restano i ministri degli altri partiti. Come Tremaglia, che fece un comunicato su carta intestata del Ministero, definendo “culattoni” la maggioranza dei parlamentari europei. O il vicepresidente del Consiglio Tremonti, di Forza Italia, che insieme con altri tre ministri italiani andò a Lugano a organizzare una piazzata in cui la folla leghista cantava “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore”. E soprattutto resta il capocomico, quello che questi ministri li ha scelti. Ma allora “Merda Italia” o “Forza Italia”? Nelle moschee con l’urina di porco come i capi Padani o a piedi nudi come Fini? In questo governo o nei suoi militanti si dicono entrambe le cose. Non è la casa delle libertà? Ma sono libertà provvisorie. Gli italiani si erano abituati a essere governati da Vanne Marchi della politica, così grottesche che facevano solo ridere e nessuno le prendeva sul serio. Forse anch’io come comico ho le mie reponsabilità. Mi facevano più ridere che paura. Ma ora è diverso. Il resto del mondo non è abituato come gli italiani. Ora gli investitori internazionali e un miliardo di musulmani sembrano prendere sul serio le sparate dei governanti italiani. Sui loro manifesti elettorali avevano promesso “Più sicurezza per tutti”, “L’Italia serena”. Loro si sentono addirittura “Serenissimi”. E gli italiani? Si sentono più sereni e più sicuri adesso? Questo testo è tratto dallo spettacolo “Incantesimi”.

Pubblicato il 

10.03.06

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