Membri delle commissioni del personale, militanti sindacali e lavoratori dell’industria si sono ritrovati a Berna lo scorso 19 maggio per la Giornata dell’industria organizzata dal sindacato Unia. L’assemblea ha preso atto dei risultati intermedi di un’indagine sulla partecipazione aziendale e la protezione contro i licenziamenti condotta nel ramo MEM. Alla presenza del ministro dell’economia Parmelin, inoltre, lavoratori e lavoratrici hanno espresso tutto il proprio malessere per la poca protezione riservata ai membri delle commissioni del personale e ai militanti sindacali. La partecipazione alla Giornata dell’industria del 2025 è stata straordinaria: 280 persone erano presenti a Berna e sono stati in molti a prendere la parola. Non era scontato visto che, oltre a molti dirigenti sindacali, tra cui il presidente dell’Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard, era presente anche il consigliere federale Guy Parmelin. Facile capire perché: i temi dell’assemblea, la partecipazione aziendale del personale e la protezione dal licenziamento, sono di centrale importanza per il personale dell’Industria. Temi che sono stati discussi e approfonditi grazie anche a un’inchiesta indipendente: Maël Dif-Pradalier e Riccardo Milani, ricercatori della Scuola universitaria professionale di Friburgo, hanno presentato i risultati provvisori dell’indagine sul funzionamento delle commissioni del personale dell’industria MEM, che hanno condotto su richiesta del sindacato Unia. Il prezzo per l’attività sindacale nel suo complesso I risultati mostrano che i principi di consultazione e codecisione del personale non sono sufficientemente rispettati, la mancanza di protezione contro i licenziamenti non permette inoltre alle commissioni del personale di funzionare bene e al personale di partecipare con la necessaria serenità. Quest’ultimo punto è quello più delicato perché, ormai è chiaro, senza una protezione efficace contro i licenziamenti abusivi a risentirne è la rappresentanza di chi lavora e l’attività sindacale nel suo complesso. Un problema molto sentito da Grazia Prezioso, militante Unia e lavoratrice dell’Industria, che ha ricordato come «spesso si sente parlare in Svizzera di licenziamenti abusivi di membri delle commissioni del personale e militanti sindacali e questo è un problema non solo sindacale, ma anche di democrazia». La legge sul lavoro in Svizzera non protegge a sufficienza, i contratti collettivi o aziendali contengono delle norme migliorative, ma spesso è la prassi il problema. Così Prezioso: «A volte il licenziamento non è diretto, ma indotto da pratiche subdole di mobbing». Per molti dei presenti, tra cui lo stesso Maillard, è però chiaro: «L’esperienza insegna che la presenza di una rappresentanza sindacale forte in azienda favorisce il rispetto dei CCL ed è un antidoto contro i comportamenti abusivi della dirigenza in materia di rappresentanza e partecipazione».
L’impegno di Parmelin Era la personalità più attesa della giornata. Il consigliere federale Guy Parmelin è intervenuto sui temi della giornata e ha ricordato l’importanza del partenariato sociale. Ha inoltre difeso il pacchetto di misure di politica interna proposto dal Consiglio federale nel quadro degli accordi bilaterali III con l’UE. Un pacchetto in cui è inserita anche una maggiore protezione dei membri delle commissioni del personale attraverso un’estensione del preavviso di licenziamento (2 mesi) e delle mensilità di indennizzo (10 mesi) in caso di licenziamento abusivo. Vania Alleva, presidente del sindacato Unia, ha replicato al consigliere federale Parmelin: «Ora servono misure concrete per garantire finalmente al personale una maggiore protezione contro i licenziamenti in azienda. Sono possibili dei progressi con il pacchetto di misure di politica interna legato agli accordi con la UE, che ora deve però essere sostenuto da tutte le parti interessate, senza compromessi». I disfunzionamenti presenti in Svizzera sono stati segnalati a più riprese dalle organizzazioni sindacali e sono state denunciate anche dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Un primo timido cambiamento nella giusta direzione potrebbe però non essere lontano. |