Tutto il Ticino s’è posto in ginocchio e a capo chino in estatica ammirazione del nuovo vescovo di Lugano. Che in queste settimane ha una copertura mediatica almeno pari a quella del vescovo di Roma. Ma mentre il leader mondiale dei cattolici ha attorno a sé uno stuolo di consiglieri, quello ticinese deve fare un po’ tutto da sé. E a 67 anni, un’età alla quale persino Pascal Couchepin vorrebbe mandarci tutti in pensione, non è facile imparare un nuovo mestiere. Così, non ancora vescovo e alla sua prima uscita pubblica, ha detto in sostanza che, per il caso del prete di Gordola accusato di avances sessuali ad una ragazzina (protestante, perdio!), si sarebbe dovuto avvisare lui, il vescovo, e non la polizia. È, con tutto il rispetto per l’ispirazione divina che si presume guidi un vescovo, una colossale fesseria. Che come tale andava trattata. Ovvero messa via senza prevat. Come lui voleva fare con lo scandalo di Gordola. |