C’è molta attenzione nei media svizzeri sul colosso della distribuzione Migros. Ha cominciato il Blick denunciando l’intenzione dei manager di Migros di aumentarsi del 25 per cento i salari. «Non è vero», ha ribattuto il presidente della delegazione del Consiglio d’amministrazione di Migros, Anton Scherrer «vogliamo estendere del 25 per cento in tre anni la fascia entro cui vengono attribuiti i salari dei quadri superiori. Questo non significa che i salari dei manager aumenteranno automaticamente del 25 per cento. Da noi» ha aggiunto Scherrer «i top-manager guadagnano mediamente 500 mila franchi all’anno, e non sono soddisfatti perché guadagnano molto meno dei loro colleghi di altri gruppi». Vabbèh, se mezzo milione all’anno vi sembra poco… Intanto il presidente della Fondazione Gottlieb Duttweiler, Pierre Arnold, ha dichiarato guerra al management delle decisioni che mirerebbero a spegnere lo spirito cooperativo dell’impresa voluto dallo stesso Duttweiler. Una di queste decisioni è l’abolizione della votazione consultiva fra tutti i soci della cooperativa, istituto che i vertici di Migros considerano anacronistico. Ma anche i sindacati si trovano a fare i conti con l’atteggiamento molto deciso se non aggressivo assunto dai vertici di Migros. Ultimo esempio: per aver distribuito dei volantini nelle filiali dei due semicantoni di Basilea, i sindacalisti di Unia si sono visti recapitare, lo scorso 20 settembre, la diffida a non più metter piede nei negozi Migros della regione Nord-ovest. La questione dei diritti sul posto di lavoro è ormai un’emergenza.

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01.11.02

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