Savoia in sella ai Verdi

Come il clima che caratterizza quest'autunno ticinese, anche la politica cantonale sta vivendo la propria "été indien". Infatti, dopo  il primo borbottare udito alla presentazione della lista Ps per il Consiglio di Stato, martedì scorso Sergio Savoia, l'escluso dalla lista, ha partorito la decisione riguardo al suo futuro. Lascia il Partito socialista per sposare la causa dei Verdi. E i Verdi lo accolgono a braccia aperte. Ma quale "guerriero verde" dovremo attenderci in vista del primo aprile 2007? Ne abbiamo discusso con lo stesso Sergio Savoia e il coordinatore dei Verdi, Alessandro Boggian.

«È una decisione cresciuta con calma e maturata a seguito di alcuni eventi. Prima fra tutte, la vicenda dell'inceneritore e la posizione che il Ps ha preso in merito. Una decisione che mi rendo conto di non esser riuscito a digerire », afferma Sergio Savoia in merito alla sua scelta di lasciare il Ps al quale chiediamo se la decisione della direzione di escluderlo dalla lista di candidati al Governo abbia influito sulla sua decisione....
L'esclusione dalla lista ha influito ma non nel senso che si può pensare. Per me la presenza sulla lista sarebbe stata la dimostrazione che il partito riconosceva alla mia posizione, a quella battaglia una legittimità e un diritto di cittadinanza. Ero quindi rimasto positivamente stupito quando alla fine di agosto sono stato contattato dalla direzione per dare la mia disponibilità. Una disponibilità che ho dato nell'ottica di costituire un ponte verso i Verdi e un ponte verso tutta quell'area di quelli che hanno firmato l'iniziativa che sono comunque 15 mila persone. Quando poi ho visto dove è finita la mia disponibilità alla candidatura mi sono reso conto che lo  spazio per questo ponte in realtà non c'era, non si era disposti a crearlo, a riconoscerlo.
Escluso quindi il compromesso?
Non volevo entrare in una logica del rinuncio a questa candidatura in favore di qualcosa di analogo in futuro. Ma quel che più conta è che sono anche in difficoltà a seguire la linea scelta ora dal Ps che è quella di  disprezzo o comunque di superiorità nei confronti dei Verdi, Verdi che considero un elemento fondamentale della sinistra svizzera. È nell'interesse del Ps, in generale della sinistra, avere un accordo strategico con loro.
Quindi prendendo anche spunto dalla mia professione legata alla protezione dell'ambiente, mi sembra che l'approdo più logico per me siano i Verdi.
Ora vedremo Savoia sulla lista dei Verdi per il Consiglio di Stato?
Se i Verdi faranno o meno una lista per il Consiglio di stato, questo io non lo posso dire. Quello che posso dire è che io non sarò sulla lista di nessun partito per il governo. Non ho intenzione di sabotare la lista Ps, anche se la reputo sbagliata perché ha alle spalle logiche sbagliate. Giusta o sbagliata che sia, questa lista va sostenuta per rafforzare la sinistra.
E a chi l'accusa di opportunismo?
Nessuno fa una scelta opportunista passando da un partito che ha il 20 per cento a uno che arriva appena al 2,4 per cento.
Voterà Ps per il Consiglio di stato?
Mi limiterò a fare quello che fanno tutti i cittadini, cioè ad andare a votare e sosterrò lealmente la lista per il Cds del Ps se sarà l'unica lista della sinistra.
Alessandro Boggian, felice della scelta di Savoia?
Ovviamente. A dire la verità sarebbe venuto anche prima se non ci fosse stata la questione della presentazione della lista per il governo.
Ora la lista per il Consiglio di stato Verde è utopia o realtà, anche senza Savoia?
Ora ci sono argomenti sia pro sia contro: da un lato vi è la voglia di indipendenza e dall'altro il pericolo inevitabile di una lettura in chiave ostile al Ps. Oltre al rischio che, in caso di mancata elezione di un secondo consigliere di stato Ps, la colpa venga attribuita a noi. La decisione finale la prenderemo il 13 gennaio 2007.
Il poter esser d'intralcio al Ps non vi preoccupa?
Il Ps resta per noi il referente politico più vicino: lungi da noi esser dunque elemento di disturbo. Su questo siamo tutti d'accordo. Se presentiamo una lista è solo per catalizzare i voti di chi comunque non voterebbe Ps. Vogliamo conquistare ad esempio chi in passato ha votato Lega e ora non ci crede più. O chi ci voterebbe solo se marciassimo sulle nostre gambe. Oltre ai molti Ps arrabbiati, che mi scrivono spesso molte email...
Ma non pensa che, in ogni caso, presentando un vostra lista ridurreste le chances del Ps e di tutta la sinistra?
In un certo senso sì, però potremmo essere di disturbo alla Lega e in tal caso la cosa potrebbe diventare interessante.
Ma potreste anche favorire il Ppd...
Alla fine quello che a noi importa è che non si ripeta il governo attuale.
In ogni caso lei ci potrebbe essere su quella lista?
Le scelte da noi vengono fatte in modo diverso: è il comitato e non la direzione che sceglie. In ogni caso, ripeto, non scenderò in campo se la nostra lista dovesse "mettere in pericolo" il Ps.

Pubblicato il

10.11.2006 03:00
Fabia Bottani