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L'autore ha scritto 8 articoli
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Cultura indipendente | 21.03.2023 |
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Era il 28 dicembre, dopodomani sarà il 26 marzo e sulla Straordinaria, quella insolita torre alta 11 metri posata sul sedime sterrato vicino allo stadio, calerà il sipario. Lo si sapeva: l’esperienza socio-culturale sarebbe durata tre mesi e il nome, straordinaria, evocava forse già la parola fine. Domenica la struttura inizierà a pensare alla partenza per altre città, e a Lugano che cosa succederà? Questa volta, pare essersi aperto uno spiraglio con le autorità luganesi, che hanno sempre osteggiato le iniziative dal basso. Dopo l’esperienza de La Straordinaria una petizione e una carta d’intenti chiedono più spazi per la cultura indipendente. Una richiesta resa forte dall’incredibile successo dell’iniziativa, che ha registrato 30mila presenze ai 150 eventi proposti. |
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Lavoratrici e lotta | 16.03.2023 |
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Le badanti in Ticino hanno fatto la storia della lotta contro lo sfruttamento e si sono contraddistinte per la tenacia nella conquista dei loro diritti. A dieci anni dalla costituzione del collettivo, che riunisce le lavoratrici del settore, sono tornate per ricordare le tappe della loro sindacalizzazione e per segnalare i problemi: alcuni vecchi, altri nuovi. «Con l’arrivo delle ucraine, occorre riorganizzarsi, perché abbiamo colleghe doppiamente sfruttate: per lo stato d’indigenza e per la guerra. Accettano salari da fame, che fanno male a loro e danneggiano l’intera categoria». E cosi si aggiunge un nuovo capitolo alla storia del collettivo delle badanti nato su spinta delle immigrate polacche.
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14 giugno 2023 | 10.03.2023 |
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Le donne sono pronte. Non sarà un esercizio di stile, non un palco dove gorgheggiare slogan, ma la presa delle piazze svizzere per rivendicare la restituzione di ciò che appartiene loro e che da sempre gli viene rubato: il tempo, l’organizzazione della propria vita senza dover pensare a soddisfare prima i bisogni altrui, il denaro, frutto del lavoro. Si parte verso lo sciopero del 14 giugno 2023 con il manifesto di rivendicazioni puntuali, votato sabato 4 marzo a Friborgo nel corso delle assise femministe nazionali. «Siamo donne, lesbiche, intersessuali, trans o non binarie, con o senza partner, con o senza figli; siamo sane o malate, viviamo con o senza disabilità fisiche e mentali, siamo giovani, adulte, anziane; siamo nate e cresciute in Svizzera o in un altro paese, apparteniamo a culture diverse e abbiamo origini diverse; siamo studentesse, impiegate, lavoratrici autonome, pensionate o disoccupate, lavoratrici del sesso, migranti e rifugiate. E chiediamo a tutte di partecipare allo sciopero femminista del 14 giugno 2023!». |
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Violenza di regime | 07.03.2023 |
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Donna, vita, libertà. Fatelo sentire da ogni parte del mondo, anche dal Ticino, che la rivolta della popolazione femminile in Iran è anche la vostra. Fatelo sentire oggi, nella giornata dedicata alle donne, che siete tutti con Mahsa, con le ciocche di capelli al vento e unitevi al corteo solidale e femminista in programma a Bellinzona. «Nessuna bandiera di partito, solo i colori dell’Iran!». L’invito è chiaro: niente strumentalizzazioni politiche, ma volontà di partecipazione. Nella giornata dell’8 marzo, dedicata internazionalmente alle donne, non per portare loro le mimose, ma per sostenerle nel percorso del raggiungimento dei pieni diritti, oggi a Bellinzona si ricorderà Mahsa e la lotta delle giovani iraniane. Dalla stazione, alle 17.30, partirà un corteo in direzione di piazza della Foca con striscioni di solidarietà per dare poi voce, una volta davanti alla sede del governo ticinese, alla situazione in Iran. E buon 8 marzo a tutte…
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Parità di genere | 17.02.2023 |
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Non c’è due senza tre. E i sindacati proclamano il terzo grande sciopero delle donne, che si terrà il prossimo 14 giugno. Dopo quelli storici del 1991 e del 2019 è di nuovo tempo di scendere in piazza a protestare e a lottare per quei diritti non ancora pienamente conquistati in Svizzera. Anzi, più che minacciati perché, per dirla con Vania Alleva, presidente di Unia, «invece che andare avanti, si sta andando indietro: è tempo di forzare il progresso e l’uguaglianza nel mondo del lavoro». |
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Verso lo sciopero | 02.02.2023 |
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La Svizzera non ha mai brillato in materia di diritti delle donne. Parità di genere? Non esiste e lo dimostra il divario tra gli stipendi fra donne e uomini che, facendosi più marcato al momento del pensionamento, non è giustificato da esperienza, formazione o tipo di posizione occupata. La diseguaglianza nasce lontano, dall’esercizio del potere che si fa abuso. È così che l’altra metà del cielo, quella maschile, ha sempre depredato le donne, sottraendo loro diritti e denaro. Se non è questo il malpotere... |
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Politica sanitaria | 02.02.2023 |
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Sono andati e andate costantemente al di là dei loro obblighi ordinari per prendersi cura di voi, di noi. E non solo durante la pandemia. Il personale sanitario è da anni che ha superato il limite e la situazione – a un anno dalla plebiscitata iniziativa per cure infermieristiche forti – resta drammatica, nonostante i timidi segnali che giungono da Berna. «Occorre mobilitare il personale e la popolazione, perché questo è un problema di società e bisogna intervenire subito: i tempi della politica sono troppi lunghi» dice il sindacalista Enrico Borelli. |
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Femminismo | 27.07.2022 |
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Siamo a Buenos Aires e le donne dove sono? Ci ricordiamo le immagini delle sue piazze nel 2015 stracolme di donne al grido di “NiUnaMenos”: il movimento argentino nato contro il femminicidio e la violenza di genere, che ha travalicato le frontiere, fatto letteralmente il giro del mondo, dando impulso alla nascita negli Stati Uniti del gruppo di denuncia degli abusi sessuali #MeToo. Una mobilitazione globale per una storia antica come quella del femminicidio: atto estremo di una catena di violenze costruite su un modello gerarchico e sessista che plasma le relazioni sociali. Una storia che è sudamericana, argentina, ma anche europea, svizzera: proprio di queste settimane è la notizia dell’arresto in Ticino del marito di Doris Leuthard, l’ex consigliera federale, vittima della furia e delle minacce del coniuge. Ma noi ora siamo a Buenos Aires. Dove sono le madri di Piazza di Maggio, dove è Azucena Villaflor, la donna che ha lottato per sapere la verità sul figlio desaparecido, finendo a sua volta ammazzata per mano dello Stato? Dove sono finite la boliviana Juana Azurduy e la peruviana Micaela Bastidas, le rivoluzionarie che hanno imbracciato le armi per l’indipendenza dai colonizzatori europei? E Julieta Lanteri o Alicia Moreau de Justo, entrambe laureate in medicina, che hanno lottato per il suffragio femminile ottenuto in Argentina, anche grazie a Eva Perón, nel 1947? |
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