Era il 1989 quando la Svizzera si svegliò con la consapevolezza di essere stata spiata dal suo stesso governo e dalla polizia. Una sorta di perdita dell'innocenza, certamente l'incrinatura di un rapporto, quello tra popolo e Stato, che fino ad allora si pensava improntato alla trasparenza e alla fiducia. Centinaia di migliaia di dossier segreti su cittadini, gruppi politici, organizzazioni sindacali e studi legali. Uno scandalo di dimensioni inimmaginabili sino ad allora, che si estenderà coinvolgendo anche il Dipartimento federale della difesa e i Servizi Segreti militari e che comporterà la riorganizzazione della Polizia Federale. Quasi venticinque anni dopo, quell'innocenza è svanita per sempre e ancor più è cambiata la speranza di poter mantenere la propria vita privata protetta sotto una pur leggera coltre di segretezza. |