È probabilmente la raccolta di firme più veloce della storia svizzera quella che si è concretizzata oggi, 27 maggio 2025, con la consegna ufficiale delle firme per la nuova Iniziativa per multinazionali responsabili. La raccolta era iniziata lo scorso 7 di gennaio. Grazie ad una mobilitazione senza precedenti della società civile, in cinque mesi (sui 18 possibili per legge) sono state raccolte quasi 300.000 firme (sulle 100.000 necessarie). Più della metà sono state raccolte nei primi 14 giorni: un record assoluto, reso possibile grazie all’impegno di migliaia di volontarie e volontari. L’iniziativa chiede qualcosa di molto semplice: che le multinazionali svizzere rispettino ovunque nel mondo i diritti umani e gli standard ambientali. Questi obblighi si ispirano alle norme internazionali in materia e alle regole adottate di recente dall'Unione europea. Rispetto al testo votato nel 2020 (accettato dalla maggioranza della popolazione, ma bocciato da quella dei Cantoni) la nuova iniziativa specifica meglio a chi saranno applicati le nuove obbligazioni: le multinazionali con almeno 1.000 dipendenti e un fatturato di 450 milioni di franchi; nel rischioso settore delle materie prime, però, devono essere interessate anche le grandi imprese che non raggiungono tali soglie. Nel 2020, durante la campagna di voto sulla prima Iniziativa multinazionali responsabili, il fronte contrario aveva espresso il proprio timore che la Svizzera avrebbe introdotto “regole di responsabilità uniche a livello globale”. Durante la campagna del 2020, gli oppositori del testo, tra cui l'allora ministra della giustizia Karin Keller-Sutter, avevano affermato che la Svizzera non doveva agire da sola, ma piuttosto in modo coordinato con l'UE. Nel frattempo, però, in diversi paesi europei sono già entrate in vigore norme che impongono alle multinazionali di rispettare i diritti umani e gli standard ambientali internazionali anche nelle loro pratiche commerciali all’estero. La nuova direttiva sulla responsabilità d’impresa a livello europeo, entrata in vigore nell’estate del 2024, renderà così la Svizzera uno die pochi Paesi del Continente senza una legge sulla responsabilità d’impresa. Il controprogetto alibi adottato dal parlamento, dettato dalle lobby delle grandi imprese, si è infatti rivelato per quello che doveva essere: uno specchietto per le allodole, senza sostanza e senza effetti concreti. Ancora oggi, diverse multinazionali con sede in Svizzera continuano a violare i diritti umani e le più basilari norme ambientali. La nuova Iniziativa vuole impedire tutto ciò. Resta da capire ora quando si andrà a votare e come si muoveranno Parlamento e Consiglio federale, senza dubbio sotto pressione dalla grande adesione che ha caratterizzato la raccolta firme. |