“Forti con i deboli, deboli con i forti”. Nel recente passato, il sindacato Unia aveva segnalato l’esistenza in Ticino di una giustizia particolarmente lenta nell’evadere le denunce riguardanti l’ambito lavorativo.

 

Una conferma arriva da una recente sentenza del Tribunale cantonale amministrativo, che ha accertato “la ritardata giustizia” del governo nei confronti dei diritti di lavoratori e lavoratrici, nello specifico i duecento dipendenti del comune di Paradiso. Dalla conclusione degli atti sono passati 32 mesi, (41 dall’inoltro del ricorso), tempo ritenuto sufficiente per accertare la ritardata giustizia e intimare al Consiglio di Stato di evadere “senza ulteriore indugio” il ricorso inoltrato da Unia per conto dei dipendenti del Comune di Paradiso.

 

A 32 mesi dallo scambio degli allegati, quindi, il tempo trascorso in assenza di una decisione del governo è “senza ombra di dubbio decisamente eccessivo e incompatibile con l’imperativo di celerità”, constata la corte nella sua sentenza di fine maggio, rimarcando che “il Consiglio di Stato è rimasto silente sui motivi di queste lungaggini, non apportando la minima giustificazione per la mancata evasione della pratica”.

 

Inoltrato nel gennaio del 2022, il ricorso riguarda la modifica al Regolamento comunale sui giorni di diritto al congedo parentale. A Paradiso può variare tra cinque e dieci giorni, mentre in Svizzera è di dieci giorni per tutti. Se il dipendente di Paradiso avrà diritto a cinque o dieci giorni, dipenderà “dalla diligenza e dalla fedeltà di chi ne fa richiesta”, recita la postilla del regolamento comunale. Un diritto a discrezione del datore di lavoro, insomma. «Si potrebbe tradurre: se vai bene al sindaco, avrai diritto a dieci giorni. Altrimenti no» ironizza Matteo Poretti di Unia, segnalando più seriamente quanto la norma lasci lo spazio al libero arbitrio. Discorso identico per i giorni di riposo, da concedere a seconda del gradimento dell’impiegato da parte dei superiori. La Sezione degli enti locali (SEL) non ha potuto ancora esprimersi sulla validità della norma, proprio in ragione del ricorso ancora pendente, spiega ad area la SEL. Tutto sospeso in attesa del governo.

 

Sul tavolo del Consiglio di Stato è pendente un secondo ricorso di Unia a favore dei dipendenti comunali di Paradiso. I dipendenti non hanno ricevuto l’adeguamento al rincaro per diversi anni, dal 2018, nonostante quest’ultimo sia espressamente previsto dal Regolamento comunale. Il sindacato aveva stimato a circa mezzo milione di franchi l’ammanco ai dipendenti di Paradiso. Secondo il Tribunale, i diciassette mesi di ritardo del Consiglio di Stato nel rispondere, non sono da considerare un “tempo ancora eccessivo” per stabilire la denegata giustizia. Ciononostante, la Corte ha invitato il CdS “a procedere senza più tergiversare” anche sul ricorso dei mancati rincari.

 

Data la sentenza del Tribunale, la questione sarà finalmente risolta? Non è detto, spiega Poretti, che ha seguito la vertenza. «Il governo avrebbe la possibilità d’inoltrare ricorso entro trenta giorni contro la decisione del tribunale amministrativo per denegata giustizia. Ci auguriamo non lo faccia, altrimenti la situazione diventerebbe ancor più grottesca di quanto non lo sia già diventata. Molto più probabile il ricorso del Municipio all’eventuale decisione del CdS a nostro favore. In quel caso, ci vorranno altri quattro o cinque anni affinché le istanze giudiziarie federali si esprimano definitivamente. Il problema è che, avendo già perso quasi tre anni nell’attendere la risposta del governo, complessivamente l’iter giudiziario durerà almeno otto anni. Un tempo infinitamente lungo per avere giustizia. Soprattutto nel caso del mancato rincaro, previsto dal regolamento comunale, per il quale sarebbe bastata mezza giornata per statuire l’ingiustizia» rileva il sindacalista.

 

D’entrata, si accennava alla velocità di crociera diversa della giustizia ticinese. Tempi decisamente più rapidi quelli della Procura nel firmare dei decreti d’accusa contro tre sindacalisti di Unia per lo sciopero ai magazzini comunali nel 2021. Poco più di un anno il tempo trascorso tra l’inoltro della denuncia di Ettore Vismara, l’eterno sindaco di Paradiso alla sua ottava legislatura, e la decisione del procuratore Roberto Ruggeri. Decisione poi annullata lo scorso novembre dalla Pretura penale coi sindacalisti assolti. Il caso non è ancora chiuso poiché il patrocinatore di Vismara, l’avvocato Edy Salmina, ha inoltrato ricorso alla Corte d’appello. In attesa che la giustizia si esprima nuovamente («a spese dei contribuenti di Paradiso», annota Poretti), dei risultati tangibili li aveva invece portati lo sciopero, con l’assunzione a tempo indeterminato di una ventina di collaboratori precari nei giorni seguenti all’azione sindacale. In Ticino, a volte la giustizia operaia batte quella ordinaria. Con o senza arrocco.

Pubblicato il 

16.06.25
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